L'orrore di Bucha: "I russi sparavano su chi raccoglieva i morti"

Il massacro di Bucha
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Di Gioia Salvatorieuronews
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Le testimonianze dalla cittadina ucraina raccontano di violenze sommarie, Mosca nega; l'Ue si orienta verso altre sanzioni contro la Russia

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Trovarsi faccia a faccia con l'orrore che in queste ore ha gelato le cancellerie di mezzo mondo. Farsi, all'improvviso, testimone involontario della storia. Quella che passa sulle strade di Bucha in Ucraina, disseminate di morti. Civili giustiziati dai russi in ritirata, dice l'accusa. Serhii Kaplychnyi è un impiegato del comune di Bucha, oggi racconta: "Questo è il perimetro entro il quale i russi ci hanno permesso di raccogliere i corpi e seppellirli. Ma quando i nostri ragazzi uscivano sparavano ai loro veicoli ai posti di blocco. Loro raccoglievano cadaveri a proprio rischio, in modo che non venissero divorati dai cani."

Dopo il massacro di Bucha si moltiplicano le istanze per nuove sanzioni contro la Russia, sono ore tese di febbrile ricostruzione dell'accaduto e accuse reciproche tra Mosca e Kiev. Ad ogni modo qui c'è una fossa comune vicino a una chiesa e ci sono genitori che piangono i figli: "Non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico: una madre partorisce, lotta, e poi questo... Questa ferita non si rimarginerà mai", dice Liuba, residente di Bucha.

Le immagini di cadaveri con le mani legate dietro la schiena hanno fatto il giro del mondo. Una vera e propria stanza delle tortura, adibita nel seminterrato di un sanatorio locale per i bambini. Fonti ucraine fanno sapere che sono 340 i morti raccolti nelle strade, che i russi hanno sparato all'impazzata sui civili, che l'incubo è inizito il 4 marzo. "Dal 10 marzo arrivano decine di corpi. Ogni giorno, per tutto il giorno", ha detto all'Ansa Andryi Galavin, prete della chiesa di Sant'Andrea Bucha. Lo ha detto di fronte alle fosse comuni delle vittime della strage russa. Più di 68 dall'inizio del conflitto. "I parenti delle vittime possono venire qui solo adesso perché prima i soldati russi non lo permettevano", ha affermato.

La Russia nega che i suoi soldati siano responsabili di questa atrocità: il ministero degli Esteri ha al contrario fatto sapere che chiederà una riunione d'urgenza al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per rispondere alle provocazioni ucraine.

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