In un comunicato appena pubblicato, l'organizzazione denuncia come propaganda e disinformazione rischino di rivelarsi fatali agli operatori sul campo
La disinformazione sta diventando un problema grave nella guerra in Ucraina: a denunciarlo è il Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC), che in un rapporto appena pubblicato ha denunciato come il rincorrersi di voci, notizie e resoconti fasulli ne stia complicando il lavoro sul campo, fino a mettere a rischio la vita degli operatori umanitari
"Stiamo assistendo ad attacchi deliberati e mirati - spiega il responsabile media Ewan Watson - che utilizzano false narrazioni e disinformazione per screditare la Croce rossa internazionale. E questo ha il potenziale di causare un danno reale per i nostri team e i nostri partner del movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che lavorano sul terreno e per le persone che serviamo."
Tra le accuse che l'organizzazione ha negato c'è il presunto coinvolgimento nelle evacuazioni forzate a Mariupol, dove secondo il consiglio comunale 15mila civili sarebbero stati privati dei documenti e deportati in Russia contro la loro volontà
"Un'affermazione che non ha nessun fondamento" recita il comunicato dell'ICRC, in relazione al presunto coinvolgimento nell'operazione. "Il CICR non è stato coinvolto in alcuna evacuazione forzata o trasferimento forzato di civili in Russia da Mariupol o da qualsiasi altra città ucraina. Per essere assolutamente chiari, non sosterremmo mai alcuna operazione che andrebbe contro la volontà delle persone".
Bollati come inesatti anche i rapporti secondo cui la Croce rossa internazionale starebbe progettando di aprire un ufficio nel sud della Russia per "smistare" i rifugiati dall'Ucraina: allo studio ci sarebbe in effetti l'apertura di un ufficio a Rostov, ma senza alcuna contiguità a deportazioni o evacuazioni forzate.
"Nel tentativo di raggiungere un accordo tra le parti (circa i corridoi umanitari, ndr) ridurre le sofferenze e aumentare l'assistenza ai civili bisognosi - recita ancora il comunicato - il presidente del CICR si è recato prima a Kiev e poi a Mosca per incontrare le autorità. I suoi incontri con le autorità a Mosca hanno suscitato in alcuni una profonda rabbia. Vogliamo essere chiari sul fatto che questi incontri diplomatici con tutte le parti sono ancorati al diritto umanitario internazionale e all'appassionata difesa del miglior interesse dei civili intrappolati nel conflitto".
La croce rosse, attualmente presente in dieci località in Ucraina. ha voluto sottolineare come: "L'azione umanitaria neutrale è per natura imparziale e deve essere rispettata, sia la nostra che quella degli altri".