Opinioni contrastanti, 30 anni dopo, sull'uomo della "perestrojka" che portò alla fine della Guerra Fredda e dell'Unione Sovietica
Trent'anni fa, Mikhail Gorbaciov stava vivendo il suo ultimo giorno al Cremlino.
Si dimise da presidente dell'URSS il 25 dicembre 1991, segnando la fine dell'impero comunista.
I russi, oggi, hanno sentimenti contrastanti su ciò che accadde allora.
Valentina Shmeleva, pensionata di 84 anni, ex maestra elementare, usa parole dure:
"Vivevamo bene, pacificamente, tranquillamente, tutto andava bene... E poi sono arrivati solo traditori! Gorbaciov ha rovinato l'Unione Sovietica, Eltsin l'ubriacone lo ha aiutato a fare anche peggio!"
Andrey Popov, studente di giornalismo, 18 anni, sembra provenire da un'altra epoca:
"So che ai miei genitori il crollo dell'Urss ha lasciato un segno profondo, per loro tutto è cambiato... Ma io ora sono un cittadino della Russia moderna. E prima che lei me lo facesse notare, non sapevo neppure dell'anniversario della fine dell'URSS...".
In una Russia attraversata da impeti di nostalgia, proprio nei giorni scorsi Mikhail Gorbaciov, oggi 90enne, ha dichiarato che, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti sono diventati ancora più "arroganti e sicuri di loro stesso", portando come conseguenza più evidente all'espansione della NATO a molti paesi dell'ex blocco sovietico.
Che si tratti di un rimorso decisamente tardivo???