Circa il 63 percento dei russi rimpiangono il regime comunista
Vladimir Krylov aveva solo un anno quando l'Unione Sovietica è caduta. Da studente si è interessato all'ideologia comunista e ha deciso di aderire al partito. Per lui il crollo dell'Urss è una cosa negativa.
"È caduto uno Stato stabile, che funzionava bene. Eravamo un grande Paese con un grosso potenziale ed enormi risorse. È stata una grande perdita".
Non è l'unico in Russia ad avere nostalgia di questo passato. Ne soffre soprattutto chi ha vissuto parte della sua vita sotto il regime comunista.
Un recente sondaggio del Centro Levada ha dimostrato che la maggioranza dei russi, circa il 63 percento, si rammarica del crollo dell'Urss.
Per il direttore del centro di analisi, Lev Gudkov, non si tratta solo di idealiazzazione del passato.
Secondo gli esperti questa nostalgia dipende dalla perdita dell'idea di appartenere a una grande potenza e a un sistema economico unificato.
Nelle altre Repubbliche Sovietiche il passato comunista è un tabù, per questo ne sono stati rimossi i simboli. Nella Federazione russa non è così. Le autorità dicono che il regime comunista fa parte della storia e il suo ricordo non deve essere rimosso
(traduzione e voce di Eloisa Covelli)