A dirlo è un'indagine preliminare dell'Istituto superiore di sanità: la velocità di crescita sarebbe in linea con resto d'Europa, con i casi in raddoppio ogni 2 giorni
La variante Omicron in Italia sarebbe già arrivata a coprire quasi un terzo dei contagi da Covid.
A dirlo sono i risultati premilinari di un'indagine rapida - e tuttora in corso - condotta dall'Istituto superiore di sanità, secondo i quali la variante sarebbe responsabile del 28% dei nuovi casi registrati sul territorio italiano.
Lo studio - i cui risultati restano comunque provvisori e necessiteranno dunque di ulteriori approfondimenti - è basato sull'analisi di circa 2mila tamponi raccolti da 18 regioni italiane.
Tra i campioni analizzati, si legge in una nota diffusa dall'Iss "sono stati considerati come possibili positivi a Omicron quelli in cui risultava mancante uno dei tre geni che normalmente viene ricercato nei test diagnostici molecolari (cosiddetto S gene dropout) o in altri test di screening per escludere la presenza della variante delta, al momento ancora dominante".
Sui dati analizzati, in altre parole, manca ancora il vero e proprio sequenziamento genomico, che avverrà nei prossimi giorni: una indicazione più precisa, fanno sapere dall'Istituto, arriverà al termine dell'indagine, i cui risultati dovrebbero essere disponibili il 29 dicembre, "mentre una nuova ricerca è già programmata per il 3 gennaio per valutare strettamente l’evoluzione della situazione epidemiologica".
Proprio sui risultati definitivi dell'indagine dovranno basarsi le prossime decisioni del governo, ma nel frattempo i dati già disponibili finiranno all'attenzione della cabina di regia e del Consiglio dei ministri in programma per oggi (giovedì 23),
Secondo l'Iss, dal confronto dei dati preliminari di quest'ultima indagine con i risultati della raccolta di campioni del 6 dicembre, la velocità di progressione di Omicron in Italia sarebbe in linea con quella degli altri paesi europei: vale a dire i casi starebbero raddoppiando ogni due giorni.
La crescita starebbe però avvenendo a macchia di leopardo, con "forti variabilità" tra una regione e l'altra: mentre in alcune aree del paese la Omicron sarebbe ormai già avviata verso la prevalenza, in altre resterebbe quasi assente (anche se, per forza di cose, ancora per poco).
"Anche se i risultati sono ancora preliminari - spiega il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro - la stima conferma la grande velocità di diffusione della variante, che sembra dare focolai molto estesi in breve tempo e si avvia ad essere maggioritaria come sta già avvenendo in diversi altri paesi europei".