Il maestoso "spazzino della natura" si era intossicato cibandosi delle carcasse di bestiame trattato con farmaci, causa ormai frequente di morte per il condor delle Ande, considerato una specie in pericolo. Dopo sette mesi di cura, ora i ricercatori seguiranno da vicino il suo reinserimento naturale
"Sinchi" è tornato in libertà.
Il Servizio Nazionale Forestale e Faunistico del Perù ha appena liberato, nel Canyon del Colca (considerato "Il Regno dei condor"), un maestoso esemplare di condor delle Ande ("Vultur Gryphus"), reduce da una lungo periodo di cure e convalescenza a seguito di un avvelenamento.
Secondo gli esperti, il condor si è avvelenato a poco a poco nutrendosi di carcasse di bestiame trattato con farmaci, una causa comune di intossicazione che ha ucciso molti esemplari dello "spazzino della natura" negli ultimi mesi in Perù.
Recuperato il 1° aprile scorso, il condor ha trascorso sette mesi in trattamento e terapia in una riserva di allevamento a Lima, prima che i tecnici gli installassero un localizzatore satellitare per poterlo finalmente liberare proprio in quel Canyon del Colca (regione di Arequipa, zona meridionale del Perù), che è sempre stato il suo habitat naturale.
I ricercatori potranno ora seguire e osservare da vicino il suo ritorno in libertà, i suoi voli e il suo reinserimento naturale.
Il condor è un uccello tipico della regione andina ed è protetto in tutti i paesi sudamericani, essendo considerato ormai una specie in pericolo.
E' uno dei piu grandi uccelli in grado di volare (può raggiungere i 130 centimetri di grandezza e i 12 chilogrammi di peso).
Nel 2019, un altro condor delle Ande - di nome Wayra - fu recuperato, guarito e liberato, sempre nei cieli del Canyon del Colca.