Partita la sonda spaziale Dart, dovrà cercare di deviare un asteroide

Partita la sonda spaziale Dart, dovrà cercare di deviare un asteroide
Diritti d'autore Bill Ingalls/(NASA/Bill Ingalls) For copyright and restrictions refer to - http://www.nasa.gov/multimedia/guidelines/index.html
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Di Euronews
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L'impatto dovrebbe avvenire tra settembre e ottobre. La Nasa vuole mettere a punto un protocollo di sicurezza per prevenire collisioni catastrofiche

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La missione è cominciata, e stavolta sembra davvero partorita dall'immaginazione di uno sceneggiatore hollywoodiano.

Alle 7.21 del mattino, ora italiana, la sonda DART della Nasa è decollata dalle base californiana di Vanderberg. La sua destinazione si trova a 17 milioni di km dalla terra: qui la sonda dovrà colpire l'asteroide Dimorphos per cercare di deviarne la traiettoria.

Dart ("freccia" in inglese) sta infatti per Double asteroid redirection test: una missione di prova con cui i ricercatori Nasa sperano di mettere a punto un protocollo di sicurezza per salvare il pianeta da una ipotetica collisione catastrofica.

La missione - considerata senza precedenti, perché mai prima d'ora si era studiato un simile sistema di difesa planetaria - servirà a misurare la deviazione dell'asteroide, col quale l'impatto è previsto all'incirca tra settembre e ottobre del 2022.

"Il test - aveva spiegato il mese scorso Andy Cheng, capo del team di ricerca DART alla facoltà di Fisica applicata della Johns Hopkins University di Baltimora - consiste nel dimostrare la deviazione di un asteroide, facendolo colpire da un veicolo spaziale che dovrebbe cambiarne la rotta".

"Quindi - aveva puntualizzato lo scienziato - la nostra navicella dovrà colpire l'asteroide, per poi misurare la quantità di deviazione: vogliamo capire perché questa deflessione è avvenuta e come funziona. Si tratta, dunque, di misurare il trasferimento di quantità di moto".

Prove di difesa planetaria

Il bersaglio è un doppio complesso di asteroidi composto da un grande asteroide, denominato Didymos, e dalla sua luna chiamata Dimorphos. Gli scienziati hanno tenuto a precisare che nessuno di questi corpi si trova in rotta di collisione con il nostro pianeta: la scelta è ricaduta su di loro perché le loro caratteristiche sono ideali per misurare l'efficacia di questo metodo di re-indirizzamento.

Una parte la giocherà anche l'agenzia spaziale italiana, che ha messo a disposizione il micro-satellite **LiciaCube (**Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids), grande come una scatola da scarpe, che si separerà da DART alcuni giorni prima dell'impatto per catturare le immagini della collisione.

Il responsabile della difesa planetaria della NASA ha annunciato di voler sperimentare anche altre tecniche, quando questa missione sarà terminata: tra i progetti in cantiere c'è anche un tentativo di colpire un asteroide con un laser

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