L'obiettivo è più ambizioso di quello della Cop25 di Parigi farlo perché "Ce lo dice la scienza", ha detto il primo ministro Mario Draghi sottolineando l'insufficienza delle misure adottate finora. Si tratta ancora sulla dismissione del carbone e zero emissioni
E' iniziata a Fontana dei Trevi, la seconda e ultima giornata del G20 che si tiene questo weekend in una Roma blindata ed invivibile per i romani. I leader hanno lanciato la monetina mentre gli auspici per un accordo sul clima non erano dei migliori. A metà mattinata la svolta e il raggiungimento di un'intesa per limitare a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali il surriscaldamento globale. Un obiettivo più ambizioso di quelli stabiliti dalla Cop25 di Parigi (sotto i 2 °C) ma si tratta ancora sul carbone e sulla data limite per le emissioni zero. "In questa stanza abbiamo opinioni diverse su quanto rapidamente dobbiamo iniziare ad agire e sulla velocità con cui dobbiamo cambiare rotta. Le economie emergenti provano risentimento per i paesi ricchi, per quanto hanno inquinato in passato, e chiedono aiuti finanziari per essere sostenuti in questa transizione. Si chiedono anche se gli impegni che prenderemo siano davvero credibili, visti i fallimenti precedenti. Dobbiamo ascoltare queste preoccupazioni e agire di conseguenza ma non possiamo sacrificare la nostra ambizione collettiva", ha detto il primo ministro italiano Mario Draghi.
Emissioni zero, quando?
La proposta di Mario Draghi di aumentare da 100 a 150 miliardiall'anno nel prossimo quinquennio gli aiuti per i Paesi più poveri per la transizione verde e così convincere i rilutatti a convergere sull'obiettivo emissioni 0 nel 2030, è l'ultima spiaggia. Alok Sharma, il presidente della Cop26 di Glasgow che si apre oggi, ha detto che il vertice si preannuncia più difficile della Cop25 di Parigi. Il clima e la giustizia sociale sono stati al centro del grande corteo di contestazione del G20 che si è svolto pacificamente questo sabato a Roma.
Global minimun tax e vaccini, verso l'accordo
Unica certezza, finora, l'accordo sulla Global minimum tax per tassare ovunque nel mondo le multinazionali al 15 %, e l'intesa per aiutare i Paesi in difficoltà al fine di vaccinare il 70 % della popolazione globale entro il prossimo anno.
Comunicato congiunto di Merkel-Macron-Biden-Johnson sul nucleare
Altro tema che si è imposto a margine dei lavori del G20, il nucleare iraniano: "Naturalmente contiamo che l'Iran torni al tavolo dei negoziati - ha detto la cancelliera Angela Merkel - Tuttavia, il tempo sta passando e l'arricchimento dell'uranio continua in Iran. Questo ci preoccupa molto. Perciò era tempo di parlare di cosa si può fare per impedire all'Iran di dotarsi di armi nucleari".
La cancelliera, Joe Biden, Boris Johnson e Emmanuel Macron hanno rilasciato una dichiarazione congiunta esprimendo la loro "determinazione a garantire che l'Iran non possa mai sviluppare o acquisire un'arma nucleare".