Rapporti Berlino-Pechino: dal dopo Merkel dipendono gli equilibri geopolitici

Rapporti Berlino-Pechino: dal dopo Merkel dipendono gli equilibri geopolitici
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Di Euronews

Gli scambi economici sono troppo fruttuosi per essere sacrificati: ma Joe Biden continua a fare pressioni sull'Europa nella nuova guerra fredda che si va delineando

Lo si ripete ormai da settimane: il modo in cui il nuovo governo tedesco riterrà di impostare i rapporti con la Cina potrebbe cambiare gli equilibri geopolitici globali.

L'era Merkel, ormai definitivamente alle spalle, è stata caratterizzata da una fruttuosa relazione con Pechino, divenuta nel 2016 primo partner commerciale della Germania.

Un giro d'affari tanto grande che difficilmente potrà essere sacrificato: valgano ad esempio gli investimenti cinesi nel porto di Amburgo, di cui Pechino ha ormai fatto il punto d'approdo per le merci cinesi in Europa; o la pesante dipendenza dell'industria tedesca dalla Cina, dove Volkswagen ha da poco annunciato due miliardi di investimenti per lo sviluppo della linea elettrica.

A far pressioni, per un raffreddamento ci sono gli Stati Uniti di Joe Biden: che recentemente - volendo mandare un messaggio a Berlino e Parigi in primis - hanno del tutto escluso gli stati europei dall'AUKUS, la cosiddetta Nato del pacifico.

La linea del nuovo esecutivo, dunque, potrebbe cambiare gli equilibri di questa nuova guerra fredda: ma se i verdi di Annalena Baerbock hannogià da tempo dichiarato l'intenzione di rivedere la relazione con Pechino in nome di clima e diritti umani, i Liberali, loro partner nel governo nascente insieme ai socialdemocratici, hanno sempre frenato, sottolineando come la priorità sia salvare gli idilliaci rapporti col Sol Levante

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