Texas: la solidarietà dopo le violenze degli agenti di frontiera a cavallo. La popolazione si mobilita per le migliaia di haitiani in fuga da miseria e sisma
Aiuti agli haitiani: "Li aiutiamo a rialzarsi. Poi correranno da soli"
Scandalizzato dall'aggressività da Far West dei suoi agenti di frontiera a cavallo, il Texas presta alle telecamere il suo volto accogliente: aiuti e solidarietà per le migliaia di migranti haitiani, di recente sgomberati da Del Rio, cittadina frontaliera a cui erano approdati dal Messico. "Abbiamo già così tanto. Non facciamo che dar loro un piccolo aiuto - dice un residente -. È una mano tesa a un bambino. Gli sarà preziosa per imparare a camminare. Poi correrà da solo".
Il Segretario di stato alla sicurezza: "Immagini scandalose che rimandano al passato"
Benzina sul fuoco delle polemiche, innescate dallo sgombero di massa degli haitiani in fuga da miseria e sisma, il violento atteggiamento delle guardie di frontiera a cavallo. "Queste immagini ci scandalizzano per quanto suggeriscono, ma anche per quanto evocano - ha detto il Segretario di Stato USA alla sicurezza, Alejandro Mayorkas, in riferimento agli scatti all'origine dello scandalo - . Provano purtroppo che una nera pagina della nostra storia non è stata ancora del tutto archiviata. C'è quindi molto lavoro da fare e siamo determinati a portarlo avanti".
La condanna di Biden: "Intollerabile qualsiasi maltrattamento dei migranti"
"Siamo chiari - ha poi aggiunto Mayorkas -. Non tolleriamo alcun maltrattatamento dei migranti e non tollereremo alcuna violazione dei nostri principi e della nostra etica". Sul tema era già intervenuto lo stesso Biden, che venerdì aveva bollato come "orribile" l'atteggiamento degli agenti a cavallo e detto che i responsabili avrebbero "pagato" per i loro atti.
E adesso? Al vaglio della giustizia USA le posizioni di quasi 13.000 profughi haitiani
Diecimila in poche ore, i cittadini haitiani arrivati in Texas dopo aver attraversato il Rio Grande, hanno in qualche giorno appena superato la cifra dei 20.000. Sempre secondo stime del Dipartimento USA alla sicurezza interna, circa 2.000 sono stati rimpatriati a bordo di 17 voli, 8.000 sono tornati volontariamente in Messico e le posizioni di altri quasi 13.000 dodicimila saranno vagliate dalla giustizia.