Un ponte umanitario tra Emirati e Afghanistan. 250 tonnellate tra cibo e medicine

Un ponte umanitario tra Emirati e Afghanistan. 250 tonnellate tra cibo e medicine
Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora Gandini
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Gli Emirati Arabi Uniti hanno aperto un ponte aereo per convogliare aiuti umanitari verso l'Afghanistan. Dal 3 settembre arrivati allo scalo di Kabul cibo, medicine e beni di prima necessità. Nei mercati e negozi manca tutto

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Sono diversi e numerosi i beni necessari che servono agli afghani. Voli e aiuti umanitari per l’Afghanistan in mano ai talebani sono arrivati grazie a un ponte aereo aperto dagli Emirati Arabi Uniti per supportare la popolazione che non riesce a trovare scorte nei mercati e nei negozi aperti.  

Una corsa contro il tempo per portare fuori dal paese centinaia di civili, oltre a cittadini statunitensi e titolari di carta verde, bloccati a Mazar-e-Sharif, nel nord del paese.

"11 voli con oltre 250 tonnellate di aiuti alimentari e medicinali". È quello che gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto arrivare attraverso un corridoio umanitario aperto il 3 settembre per sostenere l'Afghanistan, ha sottolineato Ibrahim Moarafi, Direttore regionale della società basata negli Emirati e incaricata di gestire le attività dell'aeroporto di Kabul.

Aiuti umanitari ed evacuazioni

Voli sui quali oltre due terzi dei 120mila afghani hanno lasciato il paese e sono atterrati ad Abu Dhabi o a Doha in Qatar prima di raggiungere la destinazione finale. Come altri ricchi paesi del Golfo, alleati degli Stati Uniti, gli Emirati sono serviti da zona di transito per i voli di evacuazioni degli stranieri dopo il ritorno al potere dei talebani. 

Oltre al ponte aereo per gli aiuti umanitari diretti all'Afghanistan, gli Emirati Arabi Uniti sono stati uno dei primi paesi a ricevere rifugiati afgani. Finora sono arrivati oltre 8000 persone in fuga. Ma c'è chi sostiene che presto ne arriveranno molti altri. 

Il ponte aereo degli Emirati Arabi Uniti continua 24 ore su 24 per intensificare la sua assistenza a migliaia di famiglie afgane, in particolare donne, bambini e anziani. Intanto negli ultimi giorni altri 250 cittadini stranieri hanno lasciato l'Afghanistan. A confermarlo Zalmay Khalilzad, inviato speciale di Washington e artefice dell'accordo con i talebani dello scorso anno sul ritiro sicuro di truppe Usa e Nato.  

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