Ungheria: la protesta contro la cementificazione delle zone umide, patrimonio Unesco

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Un progetto edilizio sulle sponde del lago Balaton in Ungheria mobilita la popolazione: "Non si può costruire indiscriminatamente nelle zone umide"

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Un parco residenziale dove adesso ci sono zone umide, canneti e una fauna perennemente minacciata dall'impatto antropico.
Il progetto, che porta il cemento a Tihany, località sul lago Balaton in Ungheria, non piace alla gente del posto.
L'intera area - che è anche sito patrimonio mondiale dell'Unesco - è però in parte in mano ai privati e perciò esposta alla speculazione edilizia, in assenza di una normativa ambientale stringente.

La protesta contro il parco residenziale

Éva Csáki-Maronyák è una dei residenti scesi in piazza a protestare: "Tihany soccomberà - dice - ci sono già stati un paio di insediamenti sul lago Balaton, ma abbiamo solo una Tihany. Non lo dico solo per noi locali. Tihany è un meraviglioso piccolo scrigno di biodiversità per tutto il Paese".

Centinaia di persone hanno manifestato contro il parco residenziale e per salvare le zone umide.

György Molnár, presidente dell'associazione Révbe Érünk Egyesület, fa il punto della situazione: "Ci sono piani per quasi raddoppiare la popolazione di Tihany con queste proprietà residenziali. Senza considerare le ricadute negative su ambiente, trasporti e servizi. Difficile vedere cosa succederà qui".

Zone umide, "non è possibile costruire indiscriminatamente"

Il sindaco di Tihany, Imre Tósoki (partito Fidesz), dice che la riqualificazione verde dell'area è stata pianificata da tempo e che non ci sono troppi margini per costruire hotel e parchi residenziali a Tihany.
"Questa zona - spiega Tósoki  - è stata designata per lo sviluppo del turismo da più di 30 anni. La penisola di Tihany è un parco nazionale, non è possibile costruire quello che si vuole, in maniera indiscriminata".

La mobilitazione dei residenti contro il cemento

Gli abitanti di Tihany hanno paura che il loro insediamento subisca il destino di altre zone lungo le sponde del lago: quartieri residenziali che rendono inaccessibili le aree adesso di pubblica fruizione.
Oltre a questo, secondo molti, il numero crescente di superfici di cemento e di parchi residenziali sulle rive modifica irrimediabilmente la fisionomia del lago Balaton.

Gli abitanti di Tihany puntano a rallentare la realizzazione del progetto: chiedono una moratoria di 2 anni durante i quali negoziare con le autorità una soluzione di compromesso che preservi l'equilibrio naturale delle rive del lago Balaton.

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