Nella capitale preso d'assalto l'aeroporto: è l'unico modo per scappare
I talebani conquistano altre 4 province e sono a 11 chilometri da Kabul. A due settimane dal completo ritiro delle truppe statunitensi gli insorti hanno in mano quasi tutto l'Afghanistan.
Nella cartina vedete in rosso le città cadute sabato mattina, a cui si sono aggiunte Gardez e Mazar-i-Sharif. In un ultimo disperato tentativo di evitare la catastrofe il presidente Ashraf Ghani cerca un dialogo e si fa vedere in tv, per la prima volta dall'inizio dell'offensiva:
"Ho aperto il dialogo all'interno del governo - dice - con gli anziani e i leader politici, i rappresentanti di ogni ceto sociale e i nostri partner internazionali. Sono in corso consultazioni rapide e i risultati saranno presto condivisi con voi miei cari compatrioti". Promette di non rinunciare ai "risultati" degli ultimi 20 anni da quando gli Stati Uniti hanno rovesciato i talebani dopo gli attacchi dell'11 settembre.
Il generale Syed Sami Sadat è stato nominato nuovo capo della sicurezza nella provincia di Kabul.
L'aeroporto di Kabul nel caos
Chi può lascia il Paese. L'Italia fa sapere che i collaboratori afghani presenti nelle liste del ministero della Difesa possono ottenere il visto direttamente in Italia, senza passare dall'ambasciata di Kabul. Ormai l'unica via di fuga da Kabul è l'aeroporto.
"Ho preparato tutto il possibile per iniziare una nuova vita lontano da questa guerra", dice Naweed Azimi, che è volato a Istanbul con sua moglie e cinque figli, temendo che i talebani lo uccidessero per aver lavorato con la Nato.
Le compagnie aeree afgane Ariana e Kam Air hanno tutti i posti prenotati per almeno la prossima settimana. Chi ha un biglietto aereo in mano deve anche fare un test anti-Covid per partire.
Le forze di sicurezza afgane, che mantengono basi presso l'aeroporto, sono state raggiunte questa settimana da 3mila soldati Usa, la cui missione è quella di evacuare il personale dall'ambasciata degli Stati Uniti a Kabul. L'amministrazione Biden non esclude l'evacuazione completa. Giovedì c'erano oltre 4mila addetti dell'ambasciata, la maggior parte collaboratori afghani.
Caduta anche Mazar-i-Sharif
Questo sabato è caduta anche la quarta provincia del paese, Mazar-i-Sharif, nel nord. Proprio qui il presidente Ghani era andato in visita mercoledì per assicurarsi la fedeltà dei signori della guerra. Aveva incontrato diversi comandanti delle milizie, tra cui Abdul Rashid Dostum e Ata Mohammad Noor, che comandano migliaia di combattenti.
Abas Ebrahimzada, un politico della provincia di Balkh, dove si trova Mazar-i-Sharif, ha detto che l'esercito nazionale si è arreso per primo, il che ha spinto le milizie filo-governative ad arrendersi. Secondo Ebrahimzada, Abdul Rashid Dostum e Ata Mohammad Noor sono fuggiti e non si sa dove si trovino.
Ismail Khan, un potente ex signore della guerra che aveva cercato di difendere Herat, è stato catturato dai talebani quando gli insorti hanno preso la città dopo due settimane di aspri combattimenti.
I talebani stanno avanzando rapidamente, controllano l'80 percento del paese, compreso Herat e Kandahar, la seconda e la terza città più grande. Il governo afghano ha solo poche province al centro e nell'est, oltre a Kabul.
I colloqui di pace
Gli Stati Uniti hanno continuato a tenere i colloqui di pace tra il governo e i talebani in Qatar questa settimana. La comunità internazionale ha avvertito i talebani che un governo imposto con la forza non sarebbe stato riconosciuto a livello internazionale.