Procede spedita l'avanzata talebana
"Lasciate le frontiere aperte". È questo l'appello delle organizzazioni internazionali ai paesi confinanti con l'Afghanistan. L'avanzata talebana procede a ritmi spediti, lasciando una scia di sangue e migliaia di sfollati.
Molti si sono rifugiati a Kabul, ma anche la capitale ha i giorni contati. Campi di fortuna sono stati allestiti nella periferia, mentre molti afghani hanno dormito in magazzini in disuso o per strada. A farne le spese sono soprattutto donne e bambini.
"Il conflitto è andato più veloce di quanto ci aspettassimo. La situazione ha tutte le caratteristiche di una catastrofe umanitaria" dice Tomson Phiri, portavoce del Programma alimentare mondiale.
“Il bilancio umano delle ostilità è immenso - dice Shabia Mantoo, portavoce dell'alto commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR) - Noi delle Nazioni Unite abbiamo lanciato un appello. Senza una riduzione della violenza, l'Afghanistan registrerà il più alto numero di vittime civili degli ultimi anni. Siamo particolarmente preoccupati per l'impatto del conflitto su donne e ragazze. Circa l'80 per cento dei 250mila afgani costretti a fuggire dalla fine di maggio sono donne e bambini".
Più di mille civili sono morti solo nell'ultimo mese secondo le Nazioni Unite.
Intanto il Pakistan ha riaperto il valico di frontiera di Chaman dopo i colloqui con i talebani, che avevano già preso il controllo de l passaggio a metà luglio.