"La pandemia ci ha fatto capire quanto siamo interdipendenti e come la cultura sia la linfa delle nostre vite" ha detto il ministro Franceschini
Il Colosseo è stata la cornice dell'apertura del **G20 della cultura a Roma, seguito dal **concerto dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, diretta dal maestro Riccardo Muti al Quirinale.
Oggi a Roma i ministri delle 20 maggiori economie mondiali discutoni dei temi che stanno a cuore al settore, tra questi le politiche di conservazione e protezione, il traffico illecito di opere d'arte e la riapertura dei musei dopo la pandemia. Padroni di casa il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Cultura Dario Franceschini.
"Storia e bellezza - ha detto il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi - sono parti integranti dell'essere italiani. Quando il mondo ci guarda, vede prima di tutto arte, musica e letteratura. Voglio quindi ringraziare chi lavora nei nostri teatri, nelle nostre biblioteche e nei nostri musei. Perché la riscoperta del passato è condizione necessaria per la creazione del futuro". Ma la conservazione del patrimonio, secondo Draghi, "non deve essere sinonimo di immobilismo. È per questo che agli investimenti associamo un programma di riforme e semplificazioni. Dobbiamo permettere ai nostri giovani di liberare le proprie energie e il proprio dinamismo. E promuovere l'uso della tecnologia, ad esempio nella digitalizzazione di archivi e opere d'arte. Perché l'Italia sia, allo stesso tempo, custode di tesori e laboratorio di idee". Il premier ha ricordato anche che "il settore dei viaggi e del turismo vale il 13% del prodotto interno lordo e impiega in maniera diretta o indiretta tre milioni e mezzo di persone e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dall'Unione Europea, investiamo in queste attività quasi 7 miliardi di euro" e anche che la tutela del patrimonio "richiede anche maggiore sostenibilità ambientale".
L'obiettivo è quello di creare un'agenda comune perché - per dirla con le parole di Franceschini - "quando un monumento millenario è minacciato in siamo tutti coinvolti". Per esempio, l'Italia, che ha il record di 58 siti riconosciuti come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, ha il 15- 20% dei beni culturali a rischio alluvioni.