Accordo in CdM sulla riforma Cartabia. Tempi più lunghi in appello per i processi per reati con l'aggravante mafiosa. Nessun limite per quelli per associazione di stampo mafioso. OK dal M5S: "Non è nostra, ma abbiamo contribuito a migliorarla". Domenica il testo alla Camera
Conte: "Non è la nostra riforma, ma l'abbiamo migliorata"
Il pressing di Mario Draghi spiana la strada alla riforma Cartabia del processo penale. Superate le perplessità del Movimento 5 Stelle, in Consiglio dei Ministri matura il compromesso che mette d'accordo tutti. "Non è la nostra riforma, ma abbiamo contribuito a migliorarla", il commento di Giuseppe Conte: "Abbiamo detto che non si può transigere sui processi di mafia e terrorismo e lo abbiamo ottenuto".
Tempi più lunghi per l'aggravante, nessun limite per l'associazione mafiosa
Due i principali perni attorno a cui ruota l'accordo, approvato all'unanimità. Nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione, fino al 2024, allungamento dei tempi fino a sei anni in appello per i processi per reati con l'aggravante mafiosa, che poi scenderanno a 5. Nessun limite di tempo, invece, per quelli per reati di associazione di stampo mafioso e voto di scambio politico-mafioso, relativi agli articoli 416-bis e ter.
Cartabia: "Coniugati tempi ragionevoli e garanzia che nessun processo vada in fumo"
"Giornata importante - il commento della Ministra della giustizia, Marta Cartabia -. Abbiamo apportato degli aggiustamenti, ma l'obiettivo resta coniugare tempi ragionevoli e garanzia che nessun processo vada in fumo".
Soddisfatto Salvini: "Ottenuti gli obiettivi della Lega"
Centrati, dice Salvini, gli obiettivi della Lega: "Non volevamo che andassero in fumo i processi di mafia e terrorismo e così è stato". Soddisfazione anche da parte di Enrico Letta: "Una riforma che ci avvicina all'Europa - ha detto -. Un giusto equilibrio per superare quella precedente, senza scadere nell'immunità". Domenica la calendarizzazione in Aula. Alle 14 il voto della pregiudiziali, poi l'esame della riforma.