Francia: pass sanitario anche negli ospedali

Estensione del pass sanitario a personale ospedaliero, vigili del fuoco e non solo
Pass sanitario da metà settembre obbligatorio in Francia anche per personale di ospedali, cliniche, case di riposo e vigili del fuoco. Al termine di un weekend e maratone notturne di dibattiti, Senato e Assemblea Nazionale sono venuti a capo di oltre 2.300 emendamenti, adottando alla fine la "linea Macron". Rispetto agli annunci fatti dal presidente il 12 luglio sulla scia dell'impennata dei contagi da Variante Delta, il testo adottato nella notte tra domenica e lunedì introduce due principali modifiche.
Sospensione e congelamento dello stipendio per gli insubordinati
L'introduzione dell'obbligatorietà del pass sanitario anche per il personale ospedaliero, per altre categorie di assistenza agli anziani e per parte del personale militare si accompagna alla scomparsa del controverso rischio di licenziamento per gli insubordinati, che aveva portato molti a protestare anche in piazza. Nella sua versione approvata all'Assemblea Nazionale con 150 voti a favore, 60 contro e 14 astensioni, per il personale sprovvisto del pass sanitario il testo prevede invece sospensione e congelamento dello stipendio.
Nuove regole per l'isolamento dei positivi
Altra principale modifica è l'introduzione di regole più precise per l'isolamento delle persone risultate positive. La durata massima viene ridotta a 10 giorni, non rinnovabili, e che potranno anzi essere ulteriormente ridotti nel frattempo intervenga un test positivo. Nell'arco del periodo in questione è prevista una finestra quotidiana di due ore, in cui è possibile allontanarsi dalla propria abitazione.
Pass sanitario nei centri commerciali: decideranno i prefetti
Viene poi rimessa alla discrezionalità dei prefetti, in funzione dell'evoluzione del quadro sanitario, l'obbligatorietà del pass sanitario per accedere ai centri commerciali. Inizialmente prevista per quelli di dimensioni superiori ai 20.000 metri quadrati, la misura non aveva passato l'esame - seppure puramente consultivo - del Consiglio di Stato, che le rimproverava di limitare le possibilità di approvvigionamento di alcuni beni essenziali.