Secondo la Fao, oltre 800 milioni di persone - un decimo della popolazione mondiale - sono denutrite. L'appello ai governi: "Intervenite"
Morire di fame ai tempi del Covid è ancora più di un'eventualità.
Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite fotografa il trend. Quello che emerge è un drammatico peggioramento delle condizioni alimentari nel 2020, in gran parte legato alle conseguenze della pandemia.
La Fao stima che circa un decimo della popolazione mondiale - fino a 811 milioni di persone - è denutrita.
Maximo Torero, capo economista della Fao, descrive il dramma con i numeri: "418 milioni di persone in più soffrono la fame in Asia e circa 282 milioni di persone in più sono denutrite in Africa. E anche in America Latina c'è stato un aumento: ad oggi il 9,1% della popolazione è sottoalimentata".
Conflitti, condizioni climatiche estreme e crisi economiche sono tra le principalli cause della malnutrizione e dell’insicurezza alimentare acuta, oggi rese ancor più critiche dalla pandemia.
Nel tweet: "Il mondo non è sulla buona strada per porre fine alla fame e alla malnutrizione entro il 2030.Tra 720 e 811 milioni di persone dovranno affrontare la fame nel 2020.Dobbiamo trasformare i nostri sistemi agroalimentari in modo che tutti abbiano accesso al cibo di cui hanno bisogno".
La Fao sollecita i responsabili politici ad agire.
Il primo vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari avrà luogo nel settembre 2021 ma un pre vertice si terrà a Roma alla fine del mese.
Le priorità in agenda sono quelle di sempre: integrare le politiche umanitarie, di sviluppo sostenibile e di costruzione della pace nelle aree di conflitto; affrontare le diseguaglianze sociali che sono alla base dell'indigenza, anche alimentare; ribadire il ruolo essenziale dell’agroecologia contadina nel rispondere alle sfide sociali, alimentari e ambientali.