Il caso Mila: arrivano le prime condanne per i cyberbulli

Punirne qualcuno per educarne migliaia. Undici ragazzi (tra i 18 e i 29 anni) sono stati condannati in Franciaper cyberbullismo contro Mila, una ragazza all'epoca dei fatti minorenne, che ha subito migliaia di insulti e minacce di morte a seguito di due video contro l'Islam pubblicati sui social.
Minacce che l'hanno costretta a cambiare scuola e a vivere sotto protezione.
Mila ha dalla sua parte tutte le istituzioni. Sia il presidente francese Macron che la ministra Schiappa si sono apertamente schierati con lei.
I condannati sono tutti incensurati, per questo le pene da 4 a 6 mesi di reclusione, sono sospese. Dovranno risarcire la vittima con 1500 euro a testa e dovranno pagare mille euro ciascuno per le spese legali.
Degli 11 ragazzi condannati, uno è stato autore di minacce di morte con una mail diretta, mentre gli altri dieci, che avevano inviato un solo messaggio su Twitter, sono stati condannati per molestie.
Alcuni degli imputati hanno detto di aver fatto "una sciocchezza" e di aver pubblicato il tweet "senza riflessione", "per rabbia".
Gli undici condannati sono praticamente gli unici ad aver usato il loro vero nome. La maggior parte dei cyberbulli hanno usato profili fake, quindi non sono rintracciabili. L'avvocato di Mila ha detto che la ragazza ha ricevuto 100mila messaggi di odio. "Pensavo di essere condannata a morte" ha detto Mila in tribunale.
Il verdetto è stato il primo del suo genere da quando la Francia ha creato a gennaio un nuovo tribunale per perseguire i crimini online.
Non è l'unico procedimento in corso per cyberbullismo. I pm, per esempio, adesso stanno indagando sui post razzisti che hanno colpito il calciatore Kylian Mbappe per un suo errore agli Europei di calcio.