Francia: Mila aveva criticato l'Islam sui social e ora vive sotto scorta

Mila, all'arrivo al tribunale a Parigi
Mila, all'arrivo al tribunale a Parigi Diritti d'autore BERTRAND GUAY/AFP or licensors
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  AFP
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Tredici persone sono ora alla sbarra per cyberbullismo e minacce di morte online

È iniziato a Parigi il processo contro tredici persone, accusate di cyberbullismo e minacce di morte nei confronti di Mila, la liceale che vive sotto scorta e che è stata costretta a cambiare scuola per ben due volte, per aver pubblicato online commenti offensivi e critici sull'Islam. Il governo francese ha difeso il suo "diritto alla blasfemia".

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"La paura sta cambiando sponda. Più siamo a parlare, più saremo forti, più saremo potenti di fronte alle minacce e alle molestie, che non faranno che peggiorare se non facciamo nulla, se continuiamo a sottometterci", dice la giovane all'uscita dal tribunale.

Gli imputati, che hanno tra i 18 e i 35 anni e provengono da tutta la Francia, rischiano fino a due anni di reclusione e 30.000 euro di multa se condannati per molestie online.

Uno degli imputati aveva addirittura minacciato di trasformare l'adolescente in un altro Samuel Paty, l'insegnante decapitato a ottobre, dopo aver mostrato alla sua classe caricature del profeta Maometto.

I primi commenti critici su Corano e Islam, Mila li aveva pubblicati sui social nel gennaio del 2020. Poi era tornata alla carica a novembre, con un video su TikTok, nel quale usava un linguaggio molto volgare nei confronti di Allah. A quel punto era scoppiato il caos, con molte persone che avevano insultato la ragazza, fino ad arrivare a minacciarla di morte.

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