La sentenza del Tribunale di Minneapolis scontenta i familiari di George Floyd, che invocavano una condanna più pesante. Delusione anche tra gli attivisti del movimento "Black Lives Matter". In marzo, la famiglia Floyd ha ricevuto un risarcimento-record di 27 milioni di dollari
La sorella di George Floyd, LaTonya, si sfoga:
"Scommettete che se fosse stato un nero a tenere il ginocchio sul collo di un bianco per 9 minuti e 29 secondi avrebbe avuto la condanna a morte? Non è giusto!"
La delusione della famiglia Floyd
La famiglia di George Floyd è rimasta molto delusa dalla sentenza emessa dal Tribunale di Minneapolis: 22 anni e mezzo di carcere per Derek Chauvin, il poliziotto ritenuto colpevole dell'omicidio di secondo grado di George Floyd, per i familiari della vittima sono veramente pochi.
La condanna a 22 anni e 6 mesi di carcere è stata, infatti, inferiore ai 30 anni che l'accusa aveva richiesto.
"La condanna più lunga mai inflitta ad un poliziotto"
Il giudice Peter Cahill è andato, comunque, oltre la condanna di 12 anni e mezzo prescritta dalle linee guida statali, citando l'abuso di Chauvin di una posizione di fiducia e autorità e anche la particolare crudeltà nei confronti di George Floyd.
Il procuratore Matthew Frank, nel chiedere al giudice di superare le linee guida di condanna, ha detto che "torturato è la parola giusta", per ciò che Chauvin ha fatto a Floyd.
Con la buona condotta, Chauvin, che ora ha 45 anni, potrebbe uscire sulla parola dopo aver scontato due terzi della sua pena, circa 15 anni.
L'agente di polizia, subito licenziato dopo l'arresto, è stato condannato in aprile per omicidio involontario di secondo grado, omicidio di terzo grado e omicidio colposo di secondo grado.
Il 13 marzo scorso, la famiglia Floyd ha ricevuto, dal Comune di Minneapolis, un risarcimento-record di 27 milioni di dollari.
Per Ben Crump, avvocato della famiglia di George Floyd, la condanna di Chauvin è un risultato importante:
"La sentenza di oggi rappresenta un'opportunità per diventare un punto di svolta per gli Stati Uniti. Questa è la condanna più lunga che sia mai stata inflitta ad un agente di polizia nella storia dello Stato del Minnesota".
"Solo perché è la condanna più lunga non significa che sia abbastanza lunga", ha ribattuto Nekima Levy Armstrong, una dei leader della protesta di Minneapolis, che ha poi scatenato il movimento "Black Lives Matter" in tutto il mondo.
Dalla Casa Bianca interviene anche Joe Biden:
"Non conosco tutte le circostanze del caso, ma mi sembra che sia una condanna appropriata".
Le condoglianze (tardive) di Chauvin
La sentenza del Tribunale di Minneapolis è arrivata dopo che Derek Chauvin ha rotto il suo silenzio durato 13 mesi, da quel maledetto 25 maggio 2020, per fare le condoglianze ai familiari di George Floyd ed esprimere la speranza che riescano a trovare - parole sue - "pace e tranquillità''.
Fuori dal Tribunale di Minneapolis, una folla di circa 50 persone si è stretta la mani e si è confortata a vicenda con abbracci e pacche sulle spalle. La reazione è stata tranquilla, nonostante tutto, ma qualcuno dei presenti ha imprecato in segno di disgusto per la "giustizia dei bianchi".
A George Floyd Square, come è ora conosciuto l'incrocio dove Floyd è stato bloccato sul marciapiede dalla polizia, molti dei sostenitori del movimento "Black Lives Matter" sono scoppiati in un lungo applauso per ricordare la vittima.
Quel 25 maggio di un anno fa, George Floyd venne fermato dagli agenti di polizia con l'accusa di aver pagato con una banconota falsa da 20 dollari in un negozio.
La mamma di Chauvin: "Derek è un uomo buono"
L'avvocato della difesa, Eric Nelson, aveva chiesto che Derek Chauvin fosse lasciato in libertà vigilata, affermando che la mente dell'ex poliziotto, da quel giorno, è disseminata di rimorsi: `` E se le cose fossero andate diversamente? E se non avessi mai risposto a quella chiamata?"
La madre di Chauvin, Carolyn Pawlenty, ha implorato pietà per suo figlio:
``"Voglio che questa corte sappia che nessuna di queste cose è vera e che mio figlio è un uomo buono'', ha detto la madre di Chauvin al giudice, aggiungendo:
``"Derek, voglio che tu sappia che ho sempre creduto nella tua innocenza e non vacillerò mai da questa mia convinzione. Sarò qui per te quando tornerai a casa".