Rapporto Amnesty International: "Pandemia ha amplificato disuguaglianze e violazioni dei diritti"

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Di Euronews
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AP Photo   -  Diritti d'autore  Christophe Ena/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved

Amnesty International ha pubblicato il rapporto annuale, in base al quale i Governi hanno utilizzato la pandemia come scusante per reprimere i Diritti umani, indipendentemente dal fatto che fosse o meno l'intento originale.

L'organizzazione critica anche gli Stati Uniti e l'UE per la loro riluttanza a condividere i vaccini con i Paesi più poveri.

"Quando verrà sollevata la questione secondo cui si potrà moltiplicare la produzione di vaccini - dice Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty - allora ci saranno maggiori possibilità per i Paesi poveri di accedervi.

Cosa fanno gli Stati Uniti e l'Unione europea? Si professano impreparati a rilasciare il brevetto per il vaccino, a condividerne la conoscenza".

Christophe Ena/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Il rapporto fa ampio riferimento ai Governi di Myanmar e Russia, criticando anche l'utilizzo improprio dei poteri della Polizia in Stati Uniti e Regno Unito.

"I Governi hanno usato la pandemia per sferrare nuovi attacchi ai Diritti umani - dice Netsanet Belay, direttore delle ricerche in Amnesty -  nei casi peggiori alcuni di essi hanno fatto ricorso ad arresti arbitrari di massa con la scusante del Covid".

La pandemia ha consentito ad alcuni Governi di utilizzare i poteri di emergenza per reprimere gli oppositori e il dissenso, mettendo in luce profonde disuguaglianze.

Rimarcata inoltre la scarsità dei servizi pubblici, causata da decenni di investimenti insufficienti nei sistemi sanitari in tutto il mondo.