I trasporti di massa senza possibilità di distanziamento sono stati la fucina dell'epidemia in Brasile. Adesso le autorità chiudono le grandi spiagge come ulteriore misura di contenimento del virus
Quella festa mobile che i carioca ci hanno insegnato a vivere anche sulle loro spiagge il Covid-19 l'ha abolita. Adesso le spiagge di Ipanema e Copacabana sono deserte e la polizia fa le multe a chiunque si azzardi ad andare sulla sabbia. Si cerca di ridurre al massimo il contagio di cui soprattutto i flussi popolari verso gli accessi al mare sono uno straordinario veicolo di contagio.
La Polizia Militare e la Guardia Municipale pattugliano le spiagge, chiedendo a chi ignora le nuove restrizioni di andarsene. Per alcuni residenti di Rio non è sufficiente chiudere le spiagge perché i raduni avvengono anche altrove.
Nuove restrizioni in vista
Venerdì l'assessore per la salute di Rio de Janeiro Daniel Soranz ha annunciato le nuove restrizioni durante il bollettino epidemiologico settimanale mostrando i dati che indicano l'aumento dei ricoveri anche nelle terapie intensive della città. Si invita la popolazione a restare a casa.
Il record del Brasile secondo solo agli USA
Anche a causa dell'iniziale sottovalutazione della pandemia di cui è responsabile il presidente brasiliano Bolsonaro il paese è al secondo posto, dopo gli Stati Uniti nella classifica mondiale dei decessi. Il Brasile sconta circa 300 mila morti da coronavirus. A livello mondiale il bilancio complessivo dei casi di contagio accertati è salito a 122.825.490. Finora sono guarite 69.528.574 persone. Gli Usa restano il paese con il maggior numero di morti (541.914), seguiti dal Brasile e dal Messico (197.827 morti).