Covid-19, Bolsonaro contro l'obbligatorietà del vaccino: "Io non lo farò"

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro Diritti d'autore Eraldo Peres/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews Agenzie:  Ansa
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Il presidente brasiliano ha criticato la decisione della Corte Suprema di delegare a governatori e sindaci la decisione sull'obbligatorietà. Poi ha ironizzato sul vaccino Pfizer: "Non si prendono nessuna responsabilità sugli eventuali effetti collaterali. Se diventi un alligatore è un problema tuo"

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In Brasile i governatori dei singoli Stati e i sindaci avranno la possibilità di imporre, se lo riterranno necessario, l'obbligatorietà della vaccinazione contro il Covid-19 e imporre sanzioni amministrative a chi si dovesse rifiutare. Lo ha stabilito la Corte Suprema del Paese, andando contro l'orientamento del governo.

La decisione è stata subito criticata da Jair Bolsonaro. Il presidente brasiliano si è detto contrario all'obbligo in più di un'occasione e ha già fatto sapere pubblicamente che non si vaccinerà.

"Ho già avuto il virus, ho gli anticorpi, perché dovrei fare il vaccino? - ha detto Bolsonaro -. Alla Pfizer sono stati chiari, si può leggere nel contratto: non ci prendiamo la responsabilità per eventuali effetti collaterali. Se diventi un alligatore è un problema tuo, se diventi un superuomo è un problema tuo, se a una donna crescerà la barba sarà un problema suo. Loro non si prendono responsabilità. E quel che è peggio, manomettono il sistema immunitario delle persone".

Stanziati quasi 4 miliardi di dollari per i vaccini

Ieri Bolsonaro ha firmato un decreto che stanzia 20 miliardi di reais (circa 3,8 miliardi di dollari) per l'acquisto dei vaccini. Ad annunciarlo è stato lo stesso capo dello Stato nel corso di una cerimonia tenutasi al Palacio do Planalto, sede del governo a Brasilia, dove mercoledì è stato presentato il Piano nazionale di vaccinazione contro il Covid-19 davanti a diversi governatori.

Bolsonaro ha detto che i fondi saranno utilizzati per acquistare il prodotto che verrà approvato dall'Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria (Anvisa), dipendente dal ministero della Salute, che finora non ha ricevuto alcun farmaco.

San Paolo pronto a partire con le vaccinazioni

Il titolare del dicastero alla Sanità, Eduardo Pazuello, ha intanto riferito al Congresso che il governo potrebbe acquistare il vaccino cinese Coronavac, prodotto nello Stato di San Paolo, governato da Joao Doria, principale avversario politico di Bolsonaro. Doria ha firmato un accordo con il laboratorio cinese Sinovac per la fabbricazione del prodotto all'Istituto Butantan di San Paolo.

Oggi nella capita dello Stato sono arrivate due milioni di dosi del vaccino cinese. Le autorità chiederanno un'autorizzazione di emergenza al governo per iniziare le somministrazioni a gennaio 2021.

"Questo è il primo vaccino che viene prodotto in Brasile e in America Latina, oggi è un giorno importante, questa è la nostra missione: far arrivare i vaccini in modo che possano essere utilizzati il più rapidamente possibile", ha detto Doria. San Paolo ha già ricevuto altri due lotti dalla Cina, il primo con i vaccini e il secondo con la materia prima necessaria alla produzione del farmaco al Butantan.

Il direttore dell'istituto, Dimas Covas, ha affermato che martedì prossimo "verrà chiesta la registrazione" del vaccino presso le agenzie di regolamentazione di "Cina e Brasile" e se le approvazioni saranno ottenute "è possibile" che la vaccinazione inizi il mese prossimo. Dall'inizio della pandemia il Brasile ha superato i sette milioni di contagi ed i 184 mila morti.

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