Trump alla sbarra per incitamento all'insurrezione

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Diritti d'autore Alex Brandon/Associated Press
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Di Paolo Alberto Valenti
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Inizia a Washington il processo contro l'ex presidente Donald Trump che resterà il più controverso presidente americano di tutti i tempi

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La battaglia al Senato per il secondo impeachment nei confronti di Donald Trump, accusato di aver incitato all'assalto a Capitol Hill il 6 gennaio scorso, segna una prima vittoria per l'accusa: la maggioranza dei senatori ha votato per la costituzionalità del processo: 56 voti favorevoli 44 i contrari.

La difesa: "processo illegale"

Il voto a favore è successivo alle discussioni sulla legalità del processo. La squadra di difesa di Trump ha sostenuto l'incostituzionalità del procedimento visto che Trump non è più presidente con la pretesa di una diversa configurazione giuridica. La Procura dei Democratici ha aperto il processo con la prova del video sul discorso di Trump del 6 gennaio e quindi le rivolte culminate con la morte di alcuni assalitori. Fra le testuali parole dell'ex presidente si sono ascoltate queste: "e noi litighiamo e combattiamo come diavoli e se tu non combatti come all'inferno, non avrai un paese che possa imporsi".

Brutti ricordi

Per alcuni in Senato ricordare quello che è successo quel giorno in cui ci si era dovuti nascondere davanti all'occupazione dei rivoltosi resta un' esperienza drammatica. Uno dei parlamentari ricorda che era con lui sua figlia...." . E sapete cosa mi ha detto (mia figlia)? Papà, non voglio tornare in Campidoglio.   Dopo tutte le cose terribili e brutali che ho visto e sentito quel giorno, ecco quello che mi ha ferito di più " ha raccontato Jamie Raskin (House Impeachment Manager).

Per la difesa Trump "non ha incitato nessuno"

Gli avvocati di Trump insistono sulla non colpevolezza in relazione all `` istigazione insurrezionale'', e cercano di confutare le argomentazioni dei democratici. Come fa il legale Bruce Castor che candidamente dice: "Siamo qui perché la maggioranza alla Camera dei rappresentanti non vuole affrontare Donald Trump come un rivale politico in futuro. Questo è il vero motivo dell'azione".

Un processo politico?

Il processo a Donald Trump "è politico" e se andrà avanti "distruggerà questo Paese forse solo come abbiamo visto una volta sola nella nostra storia": lo sostiene David Schoen, difensore dell'ex presidente americano, parlando nell'aula del Senato. Evidentemente fa riferimento alla guerra civile americana. La battaglia legale per cancellare per sempre l'ex presidente dal "salotto buono" della politica a stelle e strisce non sarà facile anche perché il costruttore del muro anti-immigrati ha sempre il suo codazzo di sostenitori e non solo nelle stanze del potere.

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