Proteste dei migranti al campo di Pournara, Cipro. In 1600 in una struttura da 700 posti

«Vogliamo lasciare l'isola, vogliamo vivere liberi», sono fra gli slogan dei migranti fermi anche da mesi presso il campo di Pournara a Cipro. Il centro di accoglienza gestito dalle autorità cipriote è al collasso, può ospitare 700 persone e ce ne sono 1600. Le condizioni di vita sono inimmaginabili in tanti centri di raccolta ma ce ne sono alcuni - come questo - che esplodono in un territorio peraltro che ben poco può offrire.
Sulle lenzuola che i migranti hanno esibito davanti alle telecamere dei reporter si denuncia anche la paura del contagio da Covid-19 viste le molto precarie condizioni igieniche.
Una testimonianza diretta
"Qui ci sono persone da due o tre mesi. La gente è stanca, ci si sente come in prigione. Siamo fuggiti dall'oppressione e dalle carceri ma abbiamo scoperto che qui è come stare in prigione. Non c'è differenza": ammette un ragazzo siriano originario di Idlib che ha chiesto lo statuto di rifugiato.
La limitazione dei mezzi
Le locali autorità si sentono impotenti anche a fronte della penuria di mezzi per affrontare le ondate di migranti. Il ministro dell'Interno Nikos Nouris ha affermato che la crescita del numero dei migranti è esponenziale e le capacità di gestire la crisi da parte dello Stato sono limitate.