I paesi, e a volte le regioni, gestiscono il ritorno in classe in modo autonomo. Un metodo rischioso secondo gli esperti
Scuole aperte o chiuse? È il dilemma a cui i paesi europei stanno rispondendo in ordine sparso. Abbiamo analizzato le differenze fra le avarie nazioni e spesso queste sono davvero eclatanti. Fra i paesi che hanno chiuso le scuole ci sono: Regno Unito, Germania, Danimarca, Austria, la Polonia fino al 17 gennaio, o la Grecia dove le scuole potrebbero riaprire l'undici gennaio. In Spagna la decisione è rimandata alle regioni mentre in Italia solo una parte dei corsi si svolge nelle scuole e il resto a distanza.
La Francia mantiene le sue scuole aperte come il Belgio, il Lussemburgo, mentre il dibattito lanciato in Svizzera. Abbiamo chiesto a un esperto quali possibilità per limitare i contagi all'interno degli istituti scolastici. Questa l'ipotesi secondo lui: "Non sono per le chiudere le scuole, ma penso che l'ipotesi più sensata sarebbe quella di prolungare le vacanze invernali e ridurre quelle estive. Nei mesi estivi dovremmo già avere una maggiore copertura vaccinale.
L'ipotesi forse non piacerà agli studenti, ma quest'anno scolastico è già stato un disastro come lo era stato il 2020. Lo studio a distanza spesso è complicato, senza dimenticare che in Italia vi sono territori dove internet è molto lento. La mancanza di chiarezza e il caos che ne consegue potrebbe costare carissimo ai ragazzi che, va detto, sono i professionisti di domani.