Con la tuta, i guanti e gli occhiali. Squadre di infermieri, operatori sociali e della protezione civile portano assistenza in Portogallo ai pazienti isolati per Covid. Il loro obiettivo? Rispondere ai bisogni medici, ma anche socio-economici delle persone in difficoltà
Con la tuta, i guanti e gli occhiali. Sono i gruppi d'intervento che in Portogallo portano assistenza ai pazienti Covid, costretti alla quarantena dalla loro positività. Otto le squadre multidisciplinari da luglio operative a Sintra, seconda città del Paese per numero di casi dopo la capitale Lisbona.
Lo scopo: una diagnosi dei bisogni medici e socio-economici delle persone in difficoltà
Oggi sono in visita dal figlio quattordicenne di Cesaltina. "Fa un po' paura veder sbarcare queste persone, bardate così - dice la donna -. Siamo però costretti a restare in casa e non c'è quindi alternativa. Sappiamo bene che per contrastare il virus dobbiamo adottare queste precauzioni".
A spiegare logica e scopi di questi interventi è l'infermiere Luís Cruz. "La nostra squadra - dice - è composta da infermieri, operatori sociali, agenti di polizia e dipendenti della protezione civile. Il nostro compito principale è valutare non solo il quadro clinico, ma anche quello socio-economico dei pazienti a cui rendiamo visita".
Dopo la diagnosi l'intervento: da medicinali e cibo, a una nuova sistemazione
Dal bilancio sul campo dipendono poi i successivi interventi: approvvigionamento in medicine, sistemazione in alloggi alternativi, o addirittura, come già accaduto per centinaia di casi, semplice fornitura di cibo. Circa 7.000, nel complesso, le persone a cui queste squadre hanno finora portato assistenza.