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Erdogan non si scusa e continua ad offendere il presidente Macron

Erdogan non si scusa e continua ad offendere il presidente Macron
Diritti d'autore  Michael Sohn/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Alberto De Filippis
Pubblicato il
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Il leader turco ha reiterato le offese contro il presidente francese: "Ha bisogno di un controllo psichiatrico".

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Continua, anzi s'incattivisce lo scontro a distanza Erdogan-Macron.

Dopo le affermazioni di sabato, che hanno provocato il richiamo dell'ambasciatore da parte di Parigi, Erdogan ha continuato con un altro sproloquio sostenendo che il presidente francese ha bisogno di un "controllo mentale" e ha rinnovato la sua richiesta.

Alla base le misure anti-islamismo radicale che si stanno implementando in Francia dopo il barbaro omicidio di un professore da parte di un fanatico. Azioni che Erdogan considera semplicemente islamofobe.

Cosi il presidente turco: "In questi ultimi giorni, l'individuo alla testa della Francia è rimasto sorpreso. È ossessionato da Erdogan giorno e notte. Guarda prima te stesso, guarda dove sei diretto. Come ho detto a Kayseri, sei un caso umano e quindi ha davvero bisogno di un controllo mentale".

Anche l'Unione Europea è dovuta intervenire con Josep Borrell, responsabile comunitario per la politica estera, per redarguire il leader turco. 

Macron ha celebrato il professore ucciso alla Sorbona. Ma i guai non sono finiti. Anche il premier pakistano ha infatti twittato: “Segno distintivo di un leader è che unisce gli esseri umani, come ha fatto Mandela, piuttosto che dividerli. Questo è un momento in cui il presidente Macron avrebbe potuto dare un tocco di guarigione e negare spazio agli estremisti piuttosto che creare ulteriore polarizzazione ed emarginazione che inevitabilmente porta alla radicalizzazione ”.

Il tweet del premier pakistano

Il boicottaggio anti francese però si espande a molti altri paesi musulmani. Dal Quatar alla Palestina. Parigi cerca di limitare i danni senza perdere la faccia, ma anche molti paesi musulmani avrebbero tutto da perdere da un'eventuale guerra commerciale con la Francia e con i paesi che decidano di sostenerla, soprattutto in Europa.

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