Giovedì il presidente francese è stato ricevuto a Pechino dal suo omologo cinese. I due capi di Stato hanno discusso della guerra in Ucraina e dello squilibrio commerciale tra Europa e Cina
Il presidente cinese Xi Jinping ha accolto oggi a Pechino il presidente francese Emmanuel Macron per una visita di Stato che punta a ridefinire i rapporti economici e geopolitici tra Cina ed Europa. Al centro del confronto: lo squilibrio commerciale con l’Europa, la guerra in Ucraina e le prospettive di cooperazione strategica.
Macron ha presentato una “triplice agenda positiva” per le relazioni bilaterali: stabilità geopolitica, riequilibrio economico e sostenibilità ambientale. Ha chiesto a Pechino di assumersi responsabilità concrete nella crisi ucraina e di usare la sua influenza su Mosca per favorire un cessate il fuoco. “Dobbiamo continuare a lavorare per la pace e la stabilità nel mondo", ha dichiarato.
Da parte sua Xi ha assicurato la volontà della Cina di cooperare con la Francia per rafforzare un “partenariato strategico complessivo” e “escludere qualsiasi interferenza” nelle relazioni bilaterali, auspicando una maggiore stabilità.
La missione di Macron è accompagnata da una delegazione di circa 35 capi di grandi gruppi industriali - tra cui Airbus, EDF (energia), Danone, Schneider Electric, Alstom (trasporti ferroviari, infrastrutture) - e si prevede la firma di numerosi accordi commerciali e industriali. È la quarta visita di Stato di Macron in Cina da quando è eletto, a enfatizzare l’importanza di questi nuovi negoziati per Parigi.
Tuttavia, persistono forti divisioni. L’Europa - e la Francia in particolare - chiedono un equilibrio più equo nel commercio con la Cina e maggiore apertura ai settori strategici: da quello delle tecnologie verdi al libero accesso alle materie prime critiche, come i metalli rari, di cui Pechino detiene il controllo globale.
Il contesto internazionale - con la guerra in Ucraina e le tensioni commerciali Usa-Cina -rende la posta in gioco molto alta. Per Macron, questa visita rappresenta un tentativo di rafforzare la posizione europea in un mondo sempre più multipolare e di garantire che la cooperazione con Pechino non vada a scapito della sovranità strategica dell’Europa.