Londra, la movida e il Covid-19. Gran Bretagna tra proteste e restrizioni

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Di Debora Gandini
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Londra, la movida e il Covid-19. Proteste e misure di restrizione in Gran Bretagna. Per il sindaco della City il governo dovrà cambiare rotta se i contagi non caleranno. Intanto nel Paese si registrano circa 7000 positivi al giorno

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Mascherine, accessi limitati nei pub e ristoranti e chiusura anticipata dei locali. Questa è Londra e la Gran Bretagna al tempo del Covid-19. Nessun nuovo lockdown totale ma severe misure per cercare di limitare la massimo i contagi. In molte altre città del Regno Unito è in vigore invece da alcune settimane, un secondo confinamento. La City per ora resiste ma per i gestori dei locali le restrizioni sono pesanti.

"Penso che sia ridicolo perché, fondamentalmente, non fa alcuna differenza l’orario di chiusura. Che differenza c’è abbassare le serrande alle 22 invece che a mezzanotte? Ora possono entrare solo gruppi di massimo sei persone. Assurdo", dice un proprietario di un locale. 

Le restrizioni e le proteste in Gran Bretagna

Intanto i contagi non si fermano. Il Regno Unito ha superato quota 700 casi al giorno. E gli inglesi si dividono sulle normative prese dal governo. C'è chi pensa che in teoria poteva essere un buon lavoro, Ma la situazione con le nuove misure è diventata più complicata. Se si esce, bisogna prendere un taxi perché alcune stazioni della metro sono chiuse. Senza contare il traffico pazzesco per le strade che si forma dopo le 22. Il centro di Londra resta caotico anche se le restrizioni vengono tutte rispettate.

"E’ importante che il governo abbia l'umiltà di cambiare rotta, di cambiare le regole, se le cose non dovesse funzionare come previsto.”
Sadiq Aman Khan
Sindaco di Londra

Le nuove misure che sono state appena introdotte, il coprifuoco e la regola dei gruppi di sei persone sono state adottate per controllare la diffusione del virus. Ma la vera domanda è: serviranno tutte queste norme a limitare la curva dei contagi? Alcuni scienziati e il sindaco di Londra, Sadiq Khan, non sono così ottimisti. Secondo il virologo Gary Mclean il governo ha sbagliato. "Il rischio è che continueremo a vedere un costante aumento nei casi. Sarà un inverno terribile." Per il primo cittadino della City ci sono ancora troppe persone che escono dai pub, dai ristoranti alle 10 di sera. "E’ importante che il governo abbia l'umiltà di cambiare rotta, di cambiare le regole, se le cose non dovesse funzionare come previsto.”

Intanto le stazioni aperte della metropolitana sono stracolme di persone come nelle ore di punta. Il virus però corre sempre troppo veloce. Intanto ulteriori restrizioni sono entrate ora in vigore in gran parte dell'Inghilterra del nord e nel Galles, zone dove il tasso di infezione è più elevato: 17 milioni le persone interessate. Tra le misure decise anche il divieto di farsi visita nelle case e il consiglio di non frequentare in nessun altro contesto.

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