Profilo del perfetto no mask francese: saresti anche tu uno di loro?

Uomo con mascherina stile gilet gialli durante una manifestazione a Parigi nel settembre 2020
Uomo con mascherina stile gilet gialli durante una manifestazione a Parigi nel settembre 2020 Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
Di Mathieu Pollet
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Un think tank ha scattato una fotografia dei francesi che si oppongono all'uso delle mascherine: chi sono, cosa votano, in cosa credono... ma soprattutto, perché si rifiutano di proteggere se stessi e il prossimo.

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Guardando alla curva dei casi di positività al coronavirus in Francia dopo l'estate, in costante impennata fino a raggiungere numeri superiori alla primavera scorsa, uno penserebbe che tutti i francesi sono d'accordo con l'utilizzo della mascherina.

Eh invece no. 

Molti francesi semplicemente si rifiutano di indossarla.

Il 29 agosto scorso, centinaia di persone si sono radunate a Parigi per marciare contro le nuove regole che la impongono negli spazi aperti e chiusi in diverse città. 

Cos'ha fatto allora il think tank (di sinistra) della Fondation Jean Jaurès? Ha lanciato un sondaggio per fare un profilo dei no-mask francesi, intervistandone più di 1.000 su Facebook.

I no mask sono molto attivi sui social media, in decine di gruppi Facebook che raggruppano migliaia di persone. Ecco i risultati dell'inchiesta.

Le mascherine sono inutili, se non pericolose

L'autore del sondaggio, Antoine Bristielle, sottolinea che, tra gli argomenti usati per non indossare una maschera, ce ne sono alcuni che ottengono un consenso trasversale all'interno del movimento. 

La convinzione diffusa è che le mascherine siano inefficaci e possano addirittura impedire di respirare correttamente.

Florence, regista teatrale di 52 anni, è una no mask. "Nessuno studio attendibile ha dimostrato che la mascherina sia di qualche utilità", ha detto a Euronews.

Tra i tanti argomenti che vengono discussi all'interno di questi gruppi c'è la necessità di indossare la mascherina a scuola. "I bambini sono traumatizzati silenziosamente", si dice convinta Florence.

"È del tutto inutile visto il modo in cui la gente la indossa", sostiene Karl, 51 anni, proprietario di un ristorante. "Inoltre, questo problema sta dividendo la gente in modo assolutamente assurdo", si sfoga con Euronews, accusando il governo "di una sorta di pseudo-protettiva autorità divina" in grado di produrre "paura e odio".

Gli intervistati tendono anche a credere che non esista proprio una pandemia, e considerano la mascherina come uno strumento di schiavitù per la popolazione.

"L'epidemia è scomparsa da mesi", aggiunge Florence. "Siamo solo addestrati collettivamente alla sottomissione".

Diffidenza e cospirazione

Lo studio evidenzia il legame tra queste teorie e la diffidenza nei confronti del governo e delle istituzioni. Mentre il 34% della popolazione totale si fida del presidente francese Emmanuel Macron, solamente il 2% degli intervistati dei gruppi no mask ha fiducia in lui.

Il sondaggio mostra che le istituzioni tradizionalmente più 'fidate', come gli ospedali, non godono dello stesso livello di fiducia tra i no mask e il resto della popolazione francese.

Sembra inoltre che siano più inclini a credere a teorie cospirative: per esempio, il 90% degli appartenenti a questo movimento crede che il Ministro della Salute francese sia in combutta con le industrie farmaceutiche per nascondere la reale tossicità dei vaccini (contro il 43% per la popolazione complessiva).

È interessante notare che i no mask privilegiano Internet come mezzo di informazione (78%), mentre quasi la metà della popolazione complessiva sceglie la televisione (47%).

Caratteristiche sociali e politiche

Le categorie socio-professionali di livello superiore - colletti bianchi e grigi - sembrano essere sovrarappresentati in questi gruppi no mask.

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"Il sostegno per il libertarismo aumenta di pari passo con il livello di istruzione e di salario", ha osservato Bristielle.

"Chi entra in azione a causa di una diffidenza istituzionale non rappresenta necessariamente quegli individui medi che condividono la stessa diffidenza", aggiunge l'autore, che osserva come lo studio si è concentrato piuttosto sul primo gruppo.

Bristielle ha detto però a Euronews che "le persone che si radunano online tendono ad essere le stesse persone che marciano nelle piazze".

"Facebook è diventato uno strumento di mobilitazione", ha aggiunto. La manifestazione o rimane sui social media o fa da trampolino di lancio". 

Bristielle sottolinea che la dinamica è stata la stessa riscontrata con i gilet gialli: il 22% dei no mask è attivo nel movimento e il 57% lo ha sostenuto senza però partecipare a manifestazioni.

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Quanto alle posizioni politiche dei no mask, sembrano essere più inclini a votare destra, anche se c'è un sostanziale bilanciamento. 

Non c'è da stupirsi, secondo Bristielle: "le opinioni libertarie appartengono spesso alla destra quando si tratta di politiche economiche e alla sinistra quando si tratta di questioni sociali".

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