Ritiro truppe Usa dalla Germania: arrivano ad Aviano o Sigonella?

Non paghi, mi sfratto. Alla diplomazia, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, preferisce lo strappo e si dice pronto a ritirare 12.000 militari dalla Germania. Un'entrata in tackle, un do ut des mancato perché la Repubblica Federale non ha versato il promesso 2% del Pil per la Difesa. Una mossa, forse strategica, forse di pancia, che potrebbe portare a Sigonella e ad Aviano, oltre che a Vicenza, parte delle truppe ritirate. 5600 uomini su 12.000 potrebbero infatti essere dislocati in basi europee.
"La Germania è inadempiente - dice Trump - non hanno pagato le quote NATO: sono lontani, sono lontani da anni e non hanno alcuna intenzione di pagarle. Si sono approfittati degli Stati Uniti, nel commercio, nel settore militare e in tutto il resto, per molti anni. E io sono qui e ho messo le cose a posto".
Nel tweet di Trump: "La Germania paga alla Russia miliardi di dollari all'anno per l'energia, e noi dovremmo proteggere la Germania dalla Russia. Di cosa si tratta? Inoltre, la Germania è inadempiente nella sua quota del 2% per la NATO. Stiamo quindi trasferendo alcune truppe fuori dalla Germania!".
Il ritiro, annunciato dal Pentagono ma che arriva a scadenza di mandato presidenziale, se confermato, potrebbe cambiare gli equilibri geopolitici e inviare un messaggio sbagliato alla Russia.
Secondo Raimundas Karoblis, ministro della difesa nazionale della Lituania, "la presenza delle truppe americane è uno dei fattori più importanti per la sicurezza europea"
Anche Markus Söder, premier bavarese, guarda con preoccupazione all'annuncio di Trump: "Ancora oggi non è possibile spiegare il motivo per cui gli Stati Uniti siano prendendo questa decisione - commenta il premier bavarese - certo, lo fanno nel pieno della loro sovranità e consapevolezza. Non riesco però a immaginare che questa sia una cosa buona o che rafforzi la NATO e migliori le relazioni".
"Un regalo all'opportunismo russo", la critica alla decisione del presidente degli Stati Uniti arriva però anche da esponenti del suo stesso partito e dalla fronda in seno alla Difesa. Molte strutture non vedono infatti di buon occhio l’indebolimento dei rapporti con la Germania.