Lockdown alla frontiera con il Sud. Kim Jong-Un si arrende al Covid. Ufficiosa ammissione di un primo caso anche in Corea del Nord
"Si torni al lockdown". Casa Bianca sotto pressione
La Casa Bianca sotto pressione per il moltiplicarsi degli appelli a un nuovo lockdown. Non basta la lieve frenata di sabato a placare le inquietudini di esperti e operatori sanitari: decessi per Covid al di sopra della barra dei 1.000 al giorno per quasi tutta la scorsa settimana hanno indotto parte della comunità scientifica e numerosi politici locali, a sollecitare nuove misure.
Il Messico in difficoltà: elevatissimo il rapporto decessi/positivi
Poco lontano, a soffrire è anche il Messico, che a fronte di poco più di 385.000 contagi, registra però oltre 42.000 decessi, appena la metà del Brasile di Bolsonaro. Un paese, quest'ultimo, che - proprio mentre il presidente, negazionista sulla pericolosità del virus, annuncia di averlo sconfitto grazie alla idroclorossichina - viaggia però ormai verso la soglia dei 2,4 milioni di casi positivi, secondo soltanto agli Stati Uniti.
Boom di contagi: l'Australia alla prova dello stato di Victoria
Finora scampata agli effetti più gravi della pandemia, l'Australia fatica però ora a contenere il Covid nello stato di Victoria, il secondo più popoloso del paese. Qui i numeri continuano a crescere, con picchi giornalieri finora mai visti di oltre 450 contagi e di 10 decessi.
Un caso "ufficialmente" sospetto anche in Corea del Nord
L'ordine da parte di Kim Jong-Un, di imporre il lockdown in un'area prossima alla frontiera, sembra intanto confermare il primo caso "ufficialmente" sospetto anche in Corea del Nord. A presentare i sintomi, ancora non cofermati, sarebbe stato un cittadino, che aveva trascorso un lungo periodo in Corea del Sud.