Covid-19: Galizia "sotto chiave", nuovi timori in India

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Di Euronews Agenzie:  AP
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Nuovo maxi focolaio nella regione spagnola, record di contagi in India

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La Spagna ha messo più di 70.000 persone in lockdown nella regione nord-occidentale della Galizia, a seguito di un nuovo focolaio di Covid-19.

La mossa giunge circa 24 ore dopo la chiusura da parte della Catalogna, anche lì per un nuovo focolaio, al fine di frenare la diffusione del virus.

A livello nazionale, l'epidemia in Spagna non fa registrare ulteriori allarmi.

L'Italia sta mettendo in atto nuove misure per impedire alle persone infette di proliferare.

Desta scalpore il caso in Veneto, in cui un imprenditorevicentino, segnalato alla Procura della Repubblica, nonostante chiari sintomi da Covid, di rientro dalla Serbia haeluso le restrizionigenerando un nuovo focolaio.

Il Kazakistan è diventato il primo Paese al mondo ad imporre un secondo blocco nazionale, complice lo spropositato aumento dei casi rispetto al recente passato, il che ha travolto il sistema sanitario del ricco Stato petrolifero.

Centri commerciali, palestre e piscine sono stati chiusi per le prossime due settimane.

"Mi sembra, sfortunatamente, che il blocco non aiuterà - dice questa residente - anche adesso, le persone camminano nel parco senza maschere, si assembrano".

Anche l'India ha fatto registrare un nuovo record di persone colpite da Covid-19.

Con oltre 690.000 casi conclamati, il Paese è ora il terzo più colpito al mondo dietro Stati Uniti e Brasile.

"Abbiamo paura, ma dobbiamo uscire - afferma questo signore - tutti nel mondo temono per la propria vita, ma è anche necessario lavorare".

I tassi di infezione sono in progressivo aumento, tuttavia l'impossibilità del Governo di aumentare il numero di test lascia presumere che i numeri effettivi siano assai più alti di quelli ufficializzati.

Wilfredo Lee/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

La situazione nel resto del mondo

L'epidemia da coronavirus non molla l'Australia. A Melbourne si è arrivati alla drastica decisione di isolare nove torri di edilizia popolare nell'area nord della città. Per cinque giorni 3mila persone non potranno uscire di casa per nessun motivo, 500 poliziotti controlleranno le uscite. Ci penserà la protezione civile a fornire cibo e medicinali.

"Gli abitanti di queste palazzine non pagheranno l'affitto per le prossime due settimane - assicura il premier dello Stato di Victoria, Daniel Andrews - Chi ha un lavoro ma non può andarci a causa del lockdown riceverà 1500 dollari (australiani)".

In Messico il numero ufficiale dei morti ha superato le 30mila unità, ma secondo "La Silla Rota", un sito di informazione, il numero dei morti potrebbe essere sottostimato. A Città del Messico la sindaca ha chiuso il centro nel weekend a causa del superaffollamento.

"Purtroppo molti non hanno rispettato le misure sanitarie, si sono creati troppi assembramenti, dobbiamo evitare queste situazioni. Per questo abbiamo deciso di chiudere l'area sabato e domenica" ha detto la prima cittadina Claudia Sheinbaum.

A Cohabamba, in Bolivia, le pompe funebri sono andate in tilt a causa dell'elevato numero di morti. Una famiglia è stata costretta a protestare bloccando una strada con la bara del loro defunto, da una settimana in casa. Dopo 4 ore di protesta finalmente il cadavere è stato trasportato in un cimitero.

Secondo un conteggio della Johns Hopkins University, la Bolivia ha registrato oltre 36mila casi di Covid-19 e 1.320 decessi correlati.

Risorse addizionali per questo articolo • La Silla Rota, Internazionale

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