Da Bergamo a Cremona, passando per le città più colpite dal coronavirus, il verdetto sembra lo stesso: gli strascichi da covid-19 sono tanti e coinvolgono tutti gli organi del corpo. Filippo Alcaini è un ex malato. Dice a chi fa lo sbruffone: ci vorrebbe una settimana di covid
Dopo il covid la vita resta segnata, così rilevano i medici di Bergamo e Cremona che registrano nei pazienti un decorso post covid peggiore di quello ipotizzato.
Roberto Cosentini direttore del Pronto soccorso al Giovanni XXIII di Bergamo, l'ha detto anche ai media britannici: chi guarisce può avere ripercussioni negative che possono coinvolgere diversi organi.
"È una malattia sistemica con danno ai vasi sanguigni in tutto il corpo, coinvolge i reni il cervello, abbiamo visto altre manifestazioni acute, ha portato a insufficienza renale che ha richiesto la dialisi o anche a ictus o un infarto miocardico acuto. Quindi abbiamo visto molte complicazioni. E anche ora vediamo una percentuale significativa della popolazione con danni cronici dal virus".
Emanuela Catenacci, neurochirgo all'ospedale di Cremona: "Il coronavirus comporta un'infezione del sistema, alcuni organi mostrano le manifestazioni più importanti, come i polmoni come anche il cervello, la pelle. I problemi a livello respiratori sono solo l'inizio".
Filippo Alcaini fa i controlli, si ritiene un miracolato, lui il covid l'ha superato e a chi ha già dimenticato la scia di morte in Italia dice: "A chi non rispetta le regole, auguro solo una settimana di quello che ho passato. A quel punto le regole sarano rispettate".