Balcani: Belgrado in piazza contro l'inquinamento

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Di Stefania De Michele
Balcani: Belgrado in piazza contro l'inquinamento
Diritti d'autore  Darko Vojinovic / AP   -   Darko Vojinovic

Belgrado non respira e scende in piazza. Colpa delle emissioni di auto obosolete, delle centrali elettriche a lignite, delle industrie che producono al di fuori di qualsiasi norma ambientale. A fine anno scorso la Capitale serba è stata la quarta città più inquinata al mondo, secondo la graduatoria di Air Visual.

Ma lo smog sta rendendo insalubre l'aria della maggior parte dei Balcani. Le autorità di Serbia, Bosnia e Croazia, tra gli altri, minimizzano: la tesi è che si tratti di un inquinamento stagionale che, passato l'inverno, lascerà il posto a condizioni meno critiche. Un picco di smog dovuto alla combinazione di due fattori: il non consueto caldo autinnale e il traffico congestionato, in particolare nelle metropoli balcaniche.

Altri dati, questa volta del World Air Quality Index, che include nelle sue attività di rilevazione 70 Paesi, fotografano però una situazione di emergenza, sulla base dei parametri relativi all'inquinamento forniti dall’Epa, l’agenzia ambientale statunitense. Con e senza mascherine a coprire naso e bocca, molti cittadini di Belgrado  hanno protestato e chiesto al governo un'inversione di tendenza.