Peggio i Paesi dell'est europeo ma l'Italia è prima per numero assoluto di morti legate al biossido di azoto
L'Europa è ancora un malato di inquinamento: anche se negli ultimi anni qualche progresso è stato fatto le polveri sottili, e non solo, ancora uccidono, danneggiano la salute e l'economia.
I dati li fornisce l**'agenzia europea per l'ambiente** nel report pubblicato questo mercoledì (qui una sintesi in inglese).
Un'analisi delle emissioni rilevate da 4000 centraline sparse in tutta Europa nel 2017.
I nemici si chiamano polveri sottili, ozono e biossido di azoto, figlio dell'ossidazione del carbonio; questi 3 agenti inquinanti sono stati studiati separatamente con i loro livelli, il loro impatto sulla salute e sulle morti premature.
_Qui il rapporto integrale dell'EEA, l'agenzia europea per l'ambiente _
I sette Paesi più inquinati
Ovviamente la situazione è peggiore nelle aree urbane e gli Stati più inquinati dal particolato sono 7, sei Paesi dell'est: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Romania, più l'Italia: unico tra i Paesi fondatori a fare parte della lista nera, primo per numero assoluto di morti premature correlate al biossido di azoto, secondo per quelle legate al particolato fine.
È proprio questo, il PM2.5, il killer più pericoloso unico, differentemente dal PM10 arriva negli alveoli polmonari e uccide. E molto. 374,000 morti premature nel 2016 nei 28 Paesi dell'Unione, 412mila nell'intero vecchio continente.