Giuseppe Conte: "Maratona di tre anni per piano riforme"

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I temi affrontati dal presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di fine anno

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Dalla Libia, su cui c'è urgenza di una "soluzione politica" agli obiettivi dei prossimi tre anni, passando per il ruolo dell'Italia in Europa. Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno a Villa Madama, durata quasi tre ore, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto il punto della situazione dopo l'approvazione della Legge di bilancio e annunciato i prossimi obiettivi del governo.

Sul dossier Libia "c'è un'incessante attività diplomatica, spesso invisibile" da parte dell’Italia, "un costante dialogo per indirizzare tutti verso la soluzione politica che deve passare dal cessate il fuoco", ha assicurato Conte ricordando di aver sentito, poche ore prima, sia Putin sia Erdogan. "Dobbiamo essere uniti - ha affermato - non possiamo consentire che attori anche molto più distanti dalla Libia (Russia a Turchia, ndr), possano sullo scenario libico collocarsi, sedimentare un loro ruolo e rivendicare il primato per eventuali soluzioni; soluzioni che, peraltro, sono solo militari".

"Oggi la nuova frontiera è la lotta contro il cambiamento climatico, la svolta green. Se, come Europa, vogliamo rivendicare un primato mondiale, oggi la nuova frontiera è la leadership su questo fronte. Dobbiamo batterci per l'attuazione degli accordi di Parigi e diffondere questa sensibilità in tutti i continenti".

Conte ha tirato le somme dell'azione del governo ("uno sprint a ostacoli") e rilanciato fino al 2023: "Finora abbiamo corso i 100 metri e sono orgoglioso dei risultati, ma ci aspetta una maratona di tre anni. Non significa che andremo a passo lento, marceremo spediti, ma questo spazio temporale ci consentirà di programmare senza l'affanno di questi mesi le nostre iniziative di governo. Vogliamo un piano ambizioso riformatore per realizzare quelle misure che il paese attende da anni per migliorare la qualità della vita dei cittadini".

Il premier ha smentito l'ipotesi di un suo futuro ruolo politico o di volere un suo gruppo di riferimento. "Una frammentazione delle forze politiche di maggioranza non fa bene all’azione di governo, il mio invito a tutti i parlamentari è che se hanno manifestazioni critiche alimentino il dibattito interno alla singola forza politica".

In merito al decreto sicurezza "abbiamo ottenuto risultati senza clamore", migliorando la performance degli sbarchi e dei ricollocati". Ruguardo alla Lega, "ritengo sia una forza pienamente legittimata a partecipare al gioco democratico. Quello che mi ha meravigliato è il modo con cui Salvini interpreta la sua leadership", "la ritengo insidiosa, la Lega in sé no".

Tra le novità annunciate, inoltre, c'è lo sdoppiamento del ministero dell'Istruzione dopo le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti: "Occorre separare il comparto scuola dal comparto ricerca e università", in quanto regolati da "logiche diverse”. All'Istruzione andrà Lucia Azzolina, già sottosegretaria all'Istruzione in quota 5 stelle, da pochi mesi vincitrice del concorso per dirigenti scolastici; all’Università e ricerca Gaetano Manfredi, 55 anni, presidente della Conferenza dei rettori (CRUI).

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