Il colosso social ha annunciato ricorso contro la decisione del Tribunale civile di Roma, che imponeva di riattivare le pagine del gruppo d'estrema destra
Arriva al terzo round la contesa che da quattro mesi vede Facebook scontrarsi con Casapound.
Il colosso di Menlo Park ha annunciato ricorso contro la decisione del Tribunale civile di Roma, che due settimane fa ha ordinato di riattivare le pagine social dell'organizzazione neofascista, oscurate lo scorso settembre in ottemperanza alle norme dell'azienda contro l'incitamento all'odio.
Saluti fascisti, omaggi a Benito Mussolini e discriminazione verso gruppi etnici come i rom sarebbero tra le violazioni che Facebook aveva presentato all'epoca
Secondo la sentenza della giudice Stefania Garrisi, invece, queste violazioni sarebbero relative ad articoli di giornale pubblicati su siti esterni e solamente linkati sulla piattaforma.
Si tratterebbe perciò di una misura illecita: per questo, con un provvedimento cautelare, il 12 dicembre il Tribunale ha ordinato l'immediata riattivazione delle pagine, con una penale di 800 euro per ogni giorno in cui ciò non fosse avvenuto, e il pagamento di 15mila euro di spese legali.
A Menlo Park però non vogliono starci:"abbiamo prove concrete riguardo alle violazioni pericolose" scrivono in una nota. Annunciando battaglia legale contro un provvedimento che può ancora essere ribaltato in giudizio