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Facebook oscura Casapound e Forza Nuova, Azzariti: "Deve essere il giudice a decidere"

Facebook oscura Casapound e Forza Nuova, Azzariti: "Deve essere il giudice a decidere"
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Facebook oscura Casapound e Forza Nuova, Azzariti: "Deve essere il giudice a decidere"

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La decisione di Facebook di chiudere le pagine di Casa Pound e Forza Nuova per incitamento all'odio ha dato il là ad un dibattito che va aldilà della condotta del colosso americano sul caso specifico. In un'epoca in cui i social network hanno un peso sempre maggiore nell'arena politica è legittimo che sia un privato a stabilire i confini della libertà di espressione di un movimento politico?

"Su questioni così delicate l'intervento in prima battuta di un privato come Facebook non può essere definitivo, l'ultima parola spetta al giudice - ha detto a Euronews Gaetano Azzariti, professore di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma -. In Italia c'è una questione importante e molto delicata, abbiamo una galassia di associazioni che si ispirano al fascismo: bisogna prendere una decisione e deve essere il giudice a prenderla".

"La Costituzione - ha detto ancora Azzariti - dice esplicitamente che c'è un divieto di ricostituzione in qualsiasi forma del partito fascista. Abbiamo due leggi molto chiare, la legge Scelba e la legge Mancini, che danno attuazione a questa disposizione costituzionale e che specificano cosa si debba intendere per ricostruzione del partito fascista. Mi auguro che ci sia un processo, con tutte le garanzie del caso, che determini se ci troviamo di fronte ad organizzazioni illegali - in quel caso andrebbero sciolte - o ad organizzazioni legali, che quindi hanno il diritto di esprimersi".

Quello di Casapound e Forza Nuova non è il primo caso del genere. In diversi paesi Facebook ha già chiuso le pagine di gruppi politici o singoli individui che non rispettavano la policy del social, divenuta ancora più stringente dopo gli attentati dello scorso marzo in una moschea e in un centro islamico di Christchurch, in Nuova Zelanda.

Ecco l'intervista integrale, di una decina di minuti: 

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