La francia ora vuole tenersi "Il cristo deriso" di Cimabue
La storia di questo dipinto è assolutamente straordinaria. Si tratta dell'opera di Cimabue “Il Cristo deriso”, venduto all’asta a fine ottobre. Un’opera dimenticata, ritrovata, e ora al centro di una controversia legale. Quella tra gli acquirenti e la Francia che ha deciso che questo quadro deve restare nel Paese, di proprietà dello Stato.
La parte più interessante della vicenda è che questo quadro era stato scoperto nella cucina della casa di un’anziana signora in un paesino non lontano da Parigi. Il “Cristo deriso”, un'opera su legno di piccole dimensioni, dipinta a tempera su fondo dorato, fa parte di un ciclo di dipinti del 13esimo secolo e attribuiti all’artista fiorentino, maestro di Giotto. Un dipinto estremamente raro del grande pittore Cimabue.
Venduto a un paio di collezionisti cileni, per 24 milioni di euro, contro i 19 milioni stimati, il dipinto potrebbe non lasciare mai la capitale francese. Il Ministero della Cultura ha infatti rifiutato di dare il certificato di esportazione in seguito al parere del comitato consultivo sui tesori nazionali. Ora lo Stato ha due anni di tempo per presentare un'offerta di acquisto. Il ministro della Cultura spera che questo eccezionale lavoro possa restare in Francia, arricchendo le collezioni nazionali. Altro punto: la donna che ha venduto il dipinto è morta poco dopo la vendita. I suoi eredi devono ora pagare 9 milioni di euro di imposta sulle successioni, almeno secondo chi ha condotto l'asta. Per il “Cristo deriso” di Cimabue, sembra non esserci ancora pace.