Johnson vs Corbyn: si chiamano elezioni, ma è il referendum-bis sulla Brexit

Si chiamano elezioni, ma di fatto è il referendum-bis sulla Brexit.
Nel dibattito televisivo tra il premier Boris Johnson (55 anni) e il leader del Partito Laburista Jeremy Corbyn (70 anni) in vista delle elezioni del 12 dicembre, nel Regno Unito, si è discusso praticamente di un solo argomento: l'uscita del Paese dall'Unione Europea.
E "tutti contro Johnson" è stato anche il leit-motiv della serata. I leader dei maggiori partiti britannici in lizza, infatti, hanno fatto fronte comune contro l'attuale premier in carica: obiettivo di tutti impedire che torni a Downing street.
Nicola Sturgeon del partito nazionale scozzese e Jo swinson dei liberal democratici hanno entrambe premuto sulla necessità di tornare a un nuovo referendum. La prima ha poi, dal canto suo, un'urgenza in più quella dell'ulteriore referendum per l’indipendenza della Scozia, per il quale vorrebbe convocare lo scrutinio il prima possibile.
Johnson ha difeso a spada tratta il suo accordo, mentre Corbyn ha detto che rinegozierà un nuovo accordo con l'UE e rimetterà la scelta ai cittadini inglesi con un nuovo referendum.
"Il nostro paese ne uscirà integro"
Ha dichiarato Boris Johnson:
"Se ottieniamo tutto ciò che volevamo dalla Brexit Il nostro intero paese ne esce integro - Inghilterra Scozia, Galles, Irlanda del Nord insieme - e c'è una bella differenza tra ciò che proponiamo, facendo ora la Brexit e liberando il potenziale di questo paese e aspettando l'anno prossimo con un altro referendum sull'UE, con Jeremy Corbyn che non sa neppure dirci da che parte farà la campagna elettorale".
Per Boris Johnson la scadenza-Brexit per il 31 gennaio 2020 resta inderogabile e ha indicato - durante il dibattito con la platea che non ha risparmiato BoJo di fischi e "booh" - la sospensione sulla Brexit degli ultimi tre anni come una forma di tradimento verso il popolo britannico che sta perdendo fiducia nella politica.
"Daremo una nuova scelta al popolo britannico"
Ribatte Jeremy Corbyn:
"Entro tre mesi negozieremo una proposta credibile di uscita con l'UE e entro sei mesi la sottoporremo a un referendum del popolo britannico per decidere tra l'opzione di lasciare l'Unione Europea e proteggere i posti di lavoro, la nostra economia e l'accordo del Venerdì Santo o di rimanere membri dell'Unione europea. Questa sarà la scelta che verrà sottoposta al popolo britannico".
Corbyn cresce nei sondaggi...
Dopo un'ora di dibattito, i sondaggi hanno mostrato che il pubblico è sembrato incerto su chi fosse il vincitore: 51% per Johnson e 49% per Corbyn.
Un risultato, secondo gli analisti, riflette soprattutto l'ascesa di Corbyn nei sondaggi.
La domanda è: gli elettori, compresi gli indecisi, saranno stati influenzati dal confronto tv? Qualcosa è cambiato?
Altri dibattiti televisivi sono previsti prima delle elezioni: Johnson contro Corbyn a Southampton il 6 dicembre, quindi un confronto finale con tutti i leader, anche dei partiti minori.
LEGGI ANCHE ➡️ Brexodus, il difficile rimpatrio dei cervelli