Piccoli partiti britannici crescono: come influenzeranno le elezioni del 12 dicembre?

"Merry Brexmas", per questi due sorridenti sostenitori del Brexit Party di Nigel Farage.
"Merry Brexmas", per questi due sorridenti sostenitori del Brexit Party di Nigel Farage. Diritti d'autore REUTERS/Phil Noble
Di Cristiano Tassinari
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Non si vive di soli conservatori e laburisti. Il panorama politico britannico è variegato e spezzettato: dal Brexit-Party al Partito Nazionale scozzese, dai liberaldemocratici ai gallesi del Plaid Cymru, dal Sinn Fein nord-irlandese ai Verdi: che impatto avranno il 12 dicembre?

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Non si vive di soli conservatori e laburisti.
Il panorama politico britannico è variegato e spezzettato: dal Brexit-Party al Partito Nazionale scozzese, dai liberaldemocratici ai gallesi del Plaid Cymru, dal Sinn Fein nord-irlandese ai Verdi: che impatto avranno il 12 dicembre?

Nigel Farage va ad elezioni "di protesta"

Il Brexit Party è una creatura di Nigel Farage. Nel giro di un anno è passato dal nulla all'essere il vincitore delle elezioni europee di maggio 2019.
Ma è improbabile che alle elezioni del 12 dicembre Regno Unito abbia lo stesso successo, anche perché Farage ha ritirato più di 300 candidati forti in segno di protesta per la situazione politica nel paese.

REUTERS/Phil Noble
Mister Brexit Party, Nigel Farage.REUTERS/Phil Noble

La Scozia non vuole la Brexit e sogna ancora l'indipendenza

Un'altra figura influente, ma anche lei non candidata alle elezioni, è la leader nazionalista scozzese Nicola Sturgeon, l'attuale Primo Ministro della Scozia. Vuole rilanciare il tema dell'indipendenza scozzese. Ma già nel 2014 ha perso il referendum.
Lo Scottish National Party è convinto che lasciare l'UE sarebbe contro la volontà del popolo scozzese e potrebbe potenzialmente sostenere i laburisti in un parlamento "d'emergenza".

Nicola Sturgeon, attuale primo ministro scozzese.

La difficoltà collocazione dei Liberaldemocratici

I Liberaldemocratici sono un altro partito a favore dell'Unione europea, "Stop Brexit" è il loro slogan. Ma i centristi si trovano da tutti i lati. La loro leader, Jo Swinson, ha faticato per entrare in contatto con gli elettori.
I liberaldemocratici hanno beneficiato dell'arrivo di numerosi deputati usciti dai laburisti e dai conservatori, ma per loro non sarà facile trovare una giusta collocazione nel panorama politico britannico.

REUTERS/Peter Nicholls
Jo Swinson, leader dei Liberaldemocratici.REUTERS/Peter Nicholls

Irlanda del Nord divisa, come sempre

Nell'Irlanda del Nord, il voto è di solito di tipo settario, con gli unionisti democratici (DUP-Democratic Unionist Party) della premier Arlene Foster che vogliono un rapporto più stretto con Londra, mentre i repubblicani cattolicI del Sinn Féin sognano sempre un'Irlanda riunificata.

Il Sinn Féin si posiziona al centro-sinistra, è anti-Brexit, ma - pur forte nell'Ulster - non ha seggi a Westminster e non avrà alcun impatto sui voti in Parlamento.

REUTERS/Lorraine O'Sullivan
Il primo ministro nord-irlandese Arlene Foster, durante un comizio a Belfast.REUTERS/Lorraine O'Sullivan

Verdi e gallesi, nel segno dell'ambiente

I Verdi e il partito gallese del Plaid Cymru - uniti da un forte interesse nei confronti dell'ambiente - hanno formato un'alleanza anti-Brexit con i Liberaldemocratici e insieme possono conquistare diversi seggi locali.

Kirsty O'Connor/Pool via REUTERS
Adam Price, leader del partito gallese Plaid Cymru.Kirsty O'Connor/Pool via REUTERS
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