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Presidenziali domenica in Romania: i candidati e le loro chance di vittoria

Presidenziali domenica in Romania: i candidati e le loro chance di vittoria
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Vola nei sondaggi il presidente uscente filoeuropeo Klaus Iohannis

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Romania al voto domenica per le presidenziali. Lunedì si è insediato il nuovo esecutivo centrista di minoranza guidato da Ludovic Orban, filoeuropeo che ha preso il posto di quello sfiduciato della socialdemocratica Viorica Dăncilă, che si ergeva a difenditrice degli interessi dei Romeni a Bruxelles.

Il neogoverno quindi si allinea alla posizione pro-Europa del presidente uscente Klaus Iohannis, candidato del Partito Nazional Liberale (PNL) in odore di riconferma. La sua rielezione metterebbe fine al contrasto istituzionale tra presidenza ed esecutivi socialdemocratici che ha caratterizzato la politica romena degli ultimi anni.

Iohannis, sostenitore di una strategica alleanza con gli Stati Uniti, ha chiesto il voto per abbattere le "ultime vestigia del comunismo", riferendosi al Partito Social Democratico (PSD), che per la prima volta dal ritorno alla democrazia, nel 1989, non è sicuro di accedere al secondo turno elettorale.

Tra i candidati più forti è l'attore Mircea Diaconu, indipendente staccatosi dal Partito Nazionale Liberale, e sostenuto da due delle più piccole formazioni politiche in parlamento: Pro Romania e Alleanza dei Liberali e dei Democratici (Alde). I sondaggi lo danno tra il 7 e il 16%. Dunque lontanissimo da Iohannis, che viaggia su percentuali tra il 40% e il 45%.

Come d'altronde molto distante da Iohannis nei sondaggi è l'ex premier Viorica Dancila, le cui probabilità di diventare la prima donna alla presidenza della Romania sono stimate tra il 12% ed il 23%.

Infine Dan Barna, dell'Unione Salvate la Romania (USR), terzo partito del Paese, europeista e con la lotta alla corruzione in cima all'agenda. Oscilla tra il 14 ed il 20 per cento ed è sostenuto anche dal Partito della Libertà, dell'Unità e della Solidarietà (PLUS), fondato dall'ex primo ministro Dacian Cioloș.

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