Almeno 13 morti e 30 feriti nell'esplosione di un'autobomba a Tel Abyad, una delle città siriane teatro dell'attacco turco delle ultime settimane contro i curdi. Il Presidente turco Erdoğan accusa YPG e PKK. L'attentato è avvenuto il giorno dopo l'inizio del pattugliamento congiunto russo-turco.
Almeno 13 persone hanno perso la vita nella città siriana di Tel Abyad, al confine con la Turchia, dopo l'esplosione - sabato - di un'autobomba in un mercato molto frequentato. Una ventina i feriti.
Il presidente turco Recep Tayyp Erdoğan ha accusato la milizia curda siriana YPG e il PKK, il Partito dei Lavoratori curdi, di aver compiuto l'attacco terroristico.
Il portavoce del governo Ibrahim Kalin parla apertamente di "terrorismo".
Una città martoriata
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha comunicato che tra i morti e i feriti vi sono combattenti e civili filo-turchi
Tel Abyad è una delle città di confine che sono state al centro dell'attacco, nelle ultime settimane, della Turchia contro le milizie curde nella Siria settentrionale.
Il giorno dopo
L'esplosione è avvenuta dopo due settimane di relativa calma nella Siria nord-orientale e un giorno dopo l'inizio del pattugliamento congiunte di truppe turche e russe nel cosiddetto "cuscinetto di sicurezza", che ha allontanato - di almeno una trentina di chilometri - le milizie dello YPG dal confine turco-siriano.
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