Boris Johnson si dice pronto a concedere al Parlamento più tempo per discutere serenamente l'accordo sul divorzio Ue ma in cambio vuole elezioni anticipate
La Camera dei Comuni approva il Queen's speech
Il premier britannico Boris Johnson incassa il sì della Camera dei Comuni che ha approvato senza emendamenti significativi il Queen’s Speech, ossia le linee del programma di governo, lette tradizionalmente dalla Regina a Camere riunite. I sì sono stati 310, i no 294.
Subito dopo è stata formalizzata la presentazione per lunedì di una mozione per la convocazione di elezioni anticipate il 12 dicembre, ma l’opposizione laburista per ora ha preso tempo.
La capogruppo Labour, Valerie Vaz, ha dichiarato senza sbilanciarsi: "Il Labour sosterrà le elezioni anticipate se è permesso dalle circostanze".
Scacco matto o che cosa?
"Temo che i nostri amici europei risponderanno alla richiesta del Parlamento concedendo una proroga, che in realtà non voglio affatto - ha spiegato il premier - precisando che la sua “opzione preferita” è invece un breve rinvio della Brexit che non vada oltre il 30 novembre”.
Consapevole che probabilmente la proroga concessa da Bruxelles andrà al 31 gennaio prossimo, Johnson si è dichiarato disposto a “essere ragionevole con il Parlamento concedendo più tempo per discutere e approvare l’accordo sulla Brexit a patto che le opposizioni accettino elezioni generali.
I leader europei decideranno se estendere oltre il 31 ottobre il limite per l'uscita di Lond ra dal Club dei 28. La Francia si dice disponibile a patto che Londra riesca a giustificare il ritardo.