Crisi di governo: al Quirinale salgono i big della politica

Access to the comments Commenti
Di Giorgia Orlandi
Crisi di governo: al Quirinale salgono i big della politica

Proseguono le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. Le dichiarazioni della mattinata non hanno, tuttavia, aiutato a chiarire se ci sarà e da chi sarà composto un nuovo governo della XVIII legislatura.

Al Colle è stata la volta del Pd. Il segretario Nicola Zingaretti ha fatto sapere di essere pronti a un governo di svolta con il Movimento Cinque Stelle, per l'avvio di una fase politica nuova nel segno della discontinuità politica e programmatica. “Disponibili – ha detto Nicola Zingaretti - ma i 5 punti scelti nella direzione del partito non sono negoziabili.

Al Colle anche la delegazione di Fratelli d'Italia, con a capo Giorgia Meloni che punta al voto, e quella di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi. Ad accompagnare l’ex premier, ci sono Antonio Tajani e le due capigruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini.

La prima differenza emersa con le delegazioni di Fdi e Pd, è che i rappresentanti di Forza Italia sono entrati nel palazzo del Quirinale in automobile e non a piedi. Berlusconi ha sottolineato un secco “No” a maggioranze improvvisate, quindi largo a un governo di centrodestra o subito alle urne. “Non siamo degli improvvisatori, ci siamo dedicati a stendere una dichiarazione», ha esordito Berlusconi.

Quattordici mesi dopo le precedenti votazioni, l’esperimento fallimentare del governo ha portato l’Italia in una crisi profonda. I governi vanno costruiti con il tempo, non dopo il voto, ma prima del voto. Con persone che hanno esperienza. Un governo non può nascere in laboratorio, non può funzionare se basato su un contratto.” Netta anche la posizione di Fratelli d’Italia: sciogliere le camere e indire immediate elezioni. Altre soluzioni non ci sono.