Brexit, la chiamata di Corbyn: "subito in aula, sfiducia e voto"

Brexit, la chiamata di Corbyn: "subito in aula, sfiducia e voto"
Di Gioia Salvatori
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Il leader dei laburisti vuole che il parlamento torni a lavoro prima del 3 settembre; immagina elezioni in autunno, uno scenario inverosimile

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Manca troppo poco al 31 ottobre, data di Brexit, il parlamento britannico deve riunirsi subito, prima del previsto, cioè prima del 3 settembre per discuterne. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha detto che farà di tutto per evitare una Brexit senza accordo, esortando i parlamentari a sostenere un voto di sfiducia contro il governo. Ma la decisione finale sulla Brexit, ha detto, deve tornare al popolo: "Se ci saranno elezioni politiche questo autunno, i laburisti si impegneranno a tenere un voto pubblico per dare l'ultima parola agli elettori, con opzioni credibili da entrambe le parti, inclusa l'opzione di rimanere. Tre anni di insuccesso dei Tory sulla Brexit hanno indotto le opinioni a indurirsi a un livello tale che credo che nessun risultato avrà la legittimità senza l'approvazione della gente".

Il discorso di Corbyn arriva mentre il primo ministro Boris Johnson è sotto pressione dopo la fuga di notizie per cui Brexit No deal porterà a carenza di carburante, cibo e medicine e non solo. Il capo dell'esecutivo ammette che potrebbero esserci delle difficoltà di percorso ma conferma che la Gran Bretagna, in ogni caso uscirà dall'Unione il 31 ottobre. 

Johnson incontra Macron e Merkel

"Ora, naturalmente, i nostri amici e partner dall'altra parte del canale mostrano un po' di riluttanza a cambiare posizione, sono fiducioso che lo faranno ma nel frattempo dobbiamo prepararci per un piano senza compromessi".

Ad Angela Merkel mercoledì e a Macron giovedì Boris Johnson dirà che il parlamento britannico non può fermare Brexit e che quindi se si vuole evitare un'uscita senza un piano bisogna negoziarne uno nuovo. Da parte sua l'Unione ha già comunicato che i 27 Stati membri rimanenti sono pronti a tutte le eventualità ma che senza accordo i britannici saranno "i grandi perdenti" .

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