Balletto delle responsabilità e dei numeri sugli incendi ancora in atto in Siberia. Secondo il ministero della Difesa russo, i roghi sono circoscritti, ma per Greenpeace l'estensione del fuoco cresce gradualmente: 4,5 milioni di ettari, un territorio grande come la Danimarca o l'Estonia...
Balletto delle responsabilità e dei numeri (gli ettari di terreno devastati dal fuoco) sugli incendi in Siberia: Il ministero della Difesa russo è ottimista, Greenpeace è pessimista.
Incendi estinti o no?
Il ministero ha annunciato: gli incendi nella regione di Krasnojarsk sono estinti.
Secondo i dati ufficiali, in quasi una settimana, le forze aeronautiche russei hanno spento gli incendi su un'area di oltre un milione di ettari, facendo cadere oltre 8 milioni di tonnellate di acqua nelle foreste di Krasnoyarsk.
Il Governatore della regione di Krasnojarsk, Alexander Uss, ha annunciato una "svolta radicale" nella lotta contro gli incendi.
Gli ecologisti dell'associazione Greenpeace sono, però, fortemente in disaccordo con questo ottimismo.
"L'estensione degli incendi cresce gradualmente"
"Al momento, secondo i dati del monitoraggio, incluso quello utilizzato dalle autorità della Federazione Russa, il territorio coperto da incendi che sta bruciando ora è di 4,5 milioni di ettari. Un territorio grande quanto la Danimarca o l'Estonia", spiega Anton Beneslavsky, esperto di incendi di Greenpeace.
"Significa che l'estensione del fuoco cresce, cresce gradualmente".
Incendi spenti per fine agosto? Greenpeace teme di no
Greenpeace teme che sarà impossibile spegnere del tutto i roghi in Siberia entro la fine di agosto.
Per farlo, secondo l'associazione ecologista, servirebbero mezzi e forze anti-incendio molto superiori a quelli in dotazione alle autorità siberiane.
Fumo senza frontiere
Già da alcuni giorni, il fumo delle foreste siberiane ha attraversato lo stretto di Bering, raggiungendo Stati Uniti e Canada.